Un quiz iniziale pensato per rompere il ghiaccio, poi il racconto dalla viva voce dei presenti delle tradizioni e degli episodi di vita. Si è svolto così, il primo incontro di comunità lo scorso 13 marzo ad Amatrice. Il 14 è stata la volta di Accumoli. Parliamo del progetto “Memoria e identità collettiva”, nato dall’idea di condividere alcuni incontri con le comunità di Posta, Borbona, Cittareale, Accumoli, Amatrice, oltre che con gli ospiti della Rsa di Borbona.
Eventi rivolti innanzitutto alla partecipazione di un pubblico adulto, con l’animazione degli operatori Caritas, per riflettere sull’esperienza prima e dopo il sisma, attraverso tematiche selezionate che riguardano tradizioni locali, eventi religiosi, riti, arti e mestieri. Un modo per affrontare il difficile periodo della ricostruzione ragionando insieme sulle esperienze di volontariato post sisma, sulla resilienza e la fede, condotti dal vescovo Domenico e dal direttore di Caritas diocesana don Fabrizio Borrello.
Il progetto promosso dalla Chiesa di Rieti in collaborazione con Caritas prevede la partecipazione delle parrocchie e si muove in continuità con il progetto “Tracce di memoria” realizzato lo scorso anno presso la Rsa di Borbona in collaborazione con la delegazione Caritas Lombardia.
Un’iniziativa sociale che intende tessere le trame dei ricordi di un’intera comunità attraverso scatti fotografici, immagini, video, poesie o racconti, in modo da rendere il materiale fruibile a tutti, e offrendo a ciascuno la possibilità di riscoprire la propria città attraverso un vero e proprio viaggio sensoriale.
Inoltre, tra gli obiettivi del progetto è previsto l’avvio di laboratori artistici e manuali frutto di quanto emerso ed atti alla valorizzazione delle risorse locali. Gli incontri partiti nel mese di marzo avranno cadenza mensile o quindicinale a seconda del comune, e saranno pubblicizzati con volantini e locandine.
Durante le sessioni, aperte a tutti, sarà condotto un corso di formazione per liceali basato sull’elaborazione dei contenuti multimediali che oltre a riconoscere crediti formativi da parte degli istituti scolastici, faciliterà l’avvicinamento dei giovani agli argomenti trattati e favorirà lo scambio generazionale e l’acquisizione di competenze tecniche.