Continua senza interruzioni il servizio di prossimità degli operatori Caritas nelle aree Sae di Amatrice, Accumoli e zone limitrofe.
Questa volta li abbiamo seguiti in località Fonte Del Campo, frazione di Accumoli: ad aprirci la porta della sua casetta è stata la signora Domenica, classe 1934, una vita tracciata come tante dal solco indelebile del prima e del dopo sisma.
«La mia vita, fin da bambina, è stata colma di sacrifici. Per guadagnarmi una casa e una stalla svolgevo lavori agricoli come mungere e portare al pascolo gli animali. Una volta terminato andavo a controllare i muratori che stavano costruendo la casa di mio figlio e nello stesso tempo mi occupavo di lui», racconta Domenica, che ha difficoltà a camminare per via di interventi chirurgici subiti al collo e alla gamba.
Il ricordo va sempre alla notte del 24 agosto 2016: «fortunatamente dormivo da mio figlio, ma la mia casa è crollata. Non ho potuto recuperare niente, nemmeno un fazzoletto di carta».
La signora Domenica subito dopo il sisma è stata portata dal figlio, prima sul litorale di San Benedetto e successivamente a Grottammare, «mentre ero lì in albergo mi sono presa un broncopolmonite che mi è durata tre mesi perché il clima era umido e non ero abituata. Nei giorni successivi mi è stata affiancata una badante, mi portava a camminare sul lungo mare in carrozzina e mi faceva divertire con sabbia, palette e secchielli come fossi una bambina!»
A ottobre al figlio viene assegnata la Sae e Domenica torna nei suoi territori, «abito in una casetta da 40 metri quadri, mi trovo bene nonostante sia molto stretta, soffro un po’ di solitudine, passo le giornate a guardare la televisione e ad aspettare mia nipote, ma il pomeriggio mi faccio portare a casa di mio figlio, almeno sono in compagnia».