Domenica 27 maggio ha visto la luce ad Accumoli un progetto innovativo, riciclabile e antisismico sorto come sviluppo italiano di un sistema costruttivo giapponese.
La struttura, prima in Italia realizzata nelle parti portanti, in legno compensato, si chiama “Accupoli”, e servirà ad ospitare eventi e incontri a servizio della collettività.
Un complesso realizzato grazie ad una gara di solidarietà messa in campo da molti soggetti che vale circa 300 mila euro: oltre al contributo della Compagnia di San Paolo e di Acri (l’associazione che rappresenta collettivamente le Fondazioni di origine bancaria) anche l’Auser ha contribuito con 32mila euro, frutto di una parte della raccolta fondi nazionale scattata all’indomani del sisma ed utilizzata per la sistemazione della rampa d’accesso esterna alla struttura ed agli arredi interni.
La struttura di Accupoli è stata progettata da Help 6.5, acronimo di Housing in Emergency for Life and People, l’associazione fondata a luglio 2017 dall’architetto torinese Lorena Alessio, ricercatrice al Politecnico di Torino, e da un pool di studenti ed ex studenti dell’ateneo stesso.
La nascita di Accupoli s’inserisce nella collaborazione fra il Politecnico di Torino e il Kobayashi Lab di Tokyo ed è lo sviluppo concreto di un modulo sperimentale nato sulla falsariga del sistema costruttivo Veneer House, messo a punto dal professor Hiroto Kobayashi dopo il terremoto del Tohoku del 2011, che provocò uno tsunami e il disastro di Fukushima. Il progetto è stato selezionato in Arcipelago Italia e sarà esposto al Padiglione Italia della Biennale di Architettura di Venezia di quest’anno.
L’edificio si compone di due corpi di fabbrica affiancati longitudinalmente: il primo e più ampio ospita la sala polifunzionale di aggregazione, mentre il secondo, più piccolo, ospita i servizi di accoglienza e cucina. La forma è quella tipica della casa nell’immaginario comune. L’ossatura lignea dei portali sorregge un guscio di policarbonato semitrasparentead alte prestazioni, che filtra l’illuminazione naturale durante il giorno. Di notte lo spazio diventa una lanterna che illumina l’esterno della nuova piazza cittadina.
Gli elementi della struttura temporanea sono stati tagliati in Piemonte, con macchinari a controllo numerico, e sono stati trasportati in loco e assemblati con la partecipazione degli stessi giovani progettisti.
Grazie alla facilità di montaggio, simile a quella di un puzzle, la struttura potrà essere smontata con facilità, riciclata o riutilizzata.