È partita con Ascanio Celestini il 2 giugno a Cittareale e il 3 giugno ad Amatrice l’iniziativa Emozioni nel cuore d’Italia promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e dalla Regione Lazio.
La manifestazione si svolgerà nel mese di giugno 2018 nelle aree laziali colpite dal terremoto, e vedrà la Fondazione Romaeuropa in prima fila con tre eventi di spettacolo concepiti espressamente per l’evento.
In una scenografia essenziale e con l’accompagnamento delle musiche composte e suonate dal vivo da Gianluca Casadei, si è fatta notare la performance di Ascanio Celestini con Ballata dei senza tetto.
Il carismatico autore teatrale costruire un viaggio tra i personaggi raccontati nell’ideale trilogia composta da Laika, Pueblo e da un terzo appuntamento ancora da costruire. Da questi lavori, presentati durante il Romaeuropa Festival, Celestini estrae le voci dei protagonisti, assiepati tra i parcheggi di una periferia e ora smontati «come un mazzo di carte dal quale pescare ogni volta figure diverse».
Il barbone di Laika o la barbona di Pueblo? La cassiera del supermercato di Pueblo o la Vecchia di Laika che va a farci la spesa insieme alla prostituta e alla donna con la testa impicciata? Giobbe l’analfabeta che conosce il grande magazzino a memoria non è ancora entrato in nessuno dei due testi, ma la sua storia è già scritta. E nemmeno la storia del magazziniere che odia lo zingaro, ma quest’ultimo lo conosciamo già da Pueblo.
Questi e altri possono essere i personaggi di questo progetto di narrazione che attraversa tre spettacoli: Laika, Pueblo e il terzo che è ancora in via di formazione. Portiamo in scena Laika da oltre due anni e da pochi mesi abbiamo debuttato con Pueblo. Questi due spettacoli fanno parte di una trilogia che prima o poi completeremo, ma il senso di questo lavoro è di scrivere una drammaturgia unica fatta di tanti personaggi che si muovono in un unico ambiente: una periferia che ruota attorno a due parcheggi, quello del supermercato e quello di un grande magazzino pieno di pacchi.
Il narratore racconta quello che vede. Alle volte è ciò che conosce, altre è quel che immagina. Dunque prenderemo i racconti dei tre spettacoli e li smonteremo come un mazzo di carte dal quale pescare ogni volta figure diverse.