Amatrice

Amatrice, battesimi e incontri suggellano amicizie e scambi di esperienze

Proseguono gli incontri e la grande solidarietà ricevuta dalle zone teremotate. Stavolta ariva la testimonianza di una parrocchia di Verona che suggella l’amicizia con Amatrice.

«Sabato 1° dicembre abbiamo vissuto una gran bella giornata ad Amatrice. Con alcune mamme, i ragazzi che stanno camminando verso la Cresima e il nostro parroco don Andrea, abbiamo incontrato padre Angel e i suoi collaboratori: don Giuseppe, suor Maria, suor Giuseppina e Massimo.

L’emozione è stata davvero forte! Ancor prima di arrivare in paese le chiacchiere e le risate che ci hanno accompagnato durante il viaggio si sono attenuate osservando che il paesaggio stava cambiando e che le immagini seguite nei vari tg si stavano trasformando in una realtà surreale, nella quale sembra tutto cristallizzato alle 3:36 di quella notte del 24 agosto, mentre girando lo sguardo, i cantieri, le gru e le ruspe, rendono concreto e forte il desidero di ricostruzione e rinascita.

Siamo stati accolti dal sorriso di padre Angel, sacerdote originario del Perù che ci ha invitati a partecipare alla celebrazione del battesimo di Fioreza, una bella bambina sorridente con dei profondi occhi scuri che dona il suo servizio come ministrante nelle celebrazioni domenicali.

Don Andrea nell’omelia ci ha parlato di amore, per il buon Dio, per gli altri e per noi stessi, ci ha parlato di speranza ed è stato davvero bello celebrare e cantare insieme in una comunione di anime. Al termine della messa, suor Maria e suor Giuseppina dopo averci offerto da bere di fronte al prefabbricato dove vivono accanto ai sacerdoti, ci hanno fatto da guida per le vie di Amatrice fino a portarci al limite della zona rossa.

Ci hanno raccontato che c’era il corso, le case, tanti amatriciani che sono andati via in cerca di lavoro, ma che d’estate tornavano ad affollare le vie del paese, ci hanno indicato dove sorgeva la loro casa, ci hanno fatto sostare in silenzio di fronte alla casa del dottore e abbiamo pregato nel parco dove sorge il monumento in memoria delle vittime. Con gli occhi che continuano a commuoversi ci hanno raccontato il loro terremoto, la loro storia. Bello anche il momento del pranzo nella nuova area ristoro, dove di fronte a gustosi piatti fumanti di spaghetti all’amatriciana, ci siamo raccontati un po’ di noi, delle nostre esperienze, dei nostri desideri.

Un incontro di comunità, un incontro di persone, un incontro di cuori. Ci siamo sentiti accolti e al momento di salutarci, dopo aver scattato un selfie che dai visi sorridenti esprime la gioia dei nostri cuori, ci siamo lasciati come degli amici che si conoscono da tempo ma che riescono a vedersi raramente. Ci siamo salutati con la promessa di incontrarci di nuovo presto, perché da ieri facciano un pochino parte gli uni della vita degli altri. Coraggio! Siamo con voi!»

don Andrea Conocchia

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