Puntare sull’arte per far rinascere Amatrice: questo è l’obiettivo del progetto “Amatrice Torn” che prevede di raccogliere fondi attraverso un’asta online delle opere di artisti provenienti da diverse parti del mondo. Agli artisti è stato chiesto di realizzare l’opera e poi strapparla, dividerla in due e filmare l’azione: lacerata è l’opera come lacerata è la terra e la stessa comunità che ha dovuto abbandonare la città di Amatrice.
Attraverso l’asta, attraverso l’acquirente l’opera si ricompone. Torn come Amatrice: spaccata, strappata, ridotta a brandelli da quelle terribili e interminabili scosse e poi il tentativo di ricomporla, mattone su mattone.
A parlarne all’Huffpost è la sua ideatrice Claudia Conti residente a Porto Sant’Elpidio (in provincia di Fermo) ma attiva a New York City, fondatrice della sturt up Now creata per dar vita al progetto insieme al Chief Creative Director Lee St. james e accanto all’associazione no profit “IlluminAmatrice”, attiva sul territorio.
Com’è nato il progetto “Amatrice Torn”?
Amatrice TORN, è nato per sostenere l’associazione no profit “IlluminAmatrice” che nell’agosto 2017 diede vita al festival omonimo, un concentrato di musica, teatro, cinema e laboratori per bambini che per due estati ha riacceso i riflettori sulla città distrutta dal sisma del 24 agosto 2016. A fine novembre ho lanciato la pagina Facebook chiedendo ad alcuni artisti di partecipare, inizialmente erano solo una trentina, poi moltissimi mi hanno scritto per dare il loro contributo. Sono tanti e sono italiani e internazionali. Le opere verranno poi vendute all’asta su eBay.
Come funziona praticamente l’asta?
Le opere d’arte divise in due verranno battute all’asta in occasione di un grande evento che durerà circa tre giorni e che si chiuderà il 14 febbraio. L’obiettivo è quello di invitare quante più persone possibili a partecipare attraverso l’invio di inviti ad hoc a chi già ci segue sui canali social, e che verrà comunque sponsorizzata in vari modi. Con l’asta ciascuno potrà aggiudicarsi i due pezzi dell’opera; ciò che si vuole simboleggiare infatti, dopo la separazione, è una vera e propria ricostruzione. Non a caso la tag line scelta è ‘Help Us Bring The Pieces Back Together’, vale a dire ‘Aiutateci a rimettere insieme i pezzi’.
Quali sono gli artisti che hanno partecipato all’iniziativa?
Hanno partecipato visual artists, illustratori, pittori, fotografi, in generale digital artists, sono tantissimi e da ogni parti del mondo (Grecia, Spagna, Usa, Taiwan, Ucraina, Honduras, Regno Unito, Serbia, Italia): Danny Schlitz, Helena Perez Garcia, Fonzy Nils, Christian Papazoglakis, Marco Bonatti, Fausto Montanari, Cristina Martin, Andrea Rivola, Massimiliano di Lauro, David Sossella, Sean Loose, Steve McDonald, Cleonique Hilsaca, Arianna Floris, David Pintor, Min Liu, Panfilia Iannarone, Mohamed Danawi, Francesco Calcagnini, Sara Penco, Toni Demuro, Daniele Dickmann, Valentina Brostean, Meel Tamphanon, Yev Haidamaka, Monica Rossi, Resli Tale, La Matita Gialla,, Cristiano Rinaldi, Irena Freitas, Paola Tassetti, Michele MirooTiff Ronchetti, Amazing Monkeys, Ilari Palleschi, Matteo Giuntini, Morena Pedrini, Ron Gessel, Juri Agostinelli, Laura Proietti, Ramona Flowers Bruno, Hugo Ceneviva, Davide Ortu, Hugo Ceneviva, Alex Kiesling, Cinzia Franceschelli, Alessandra Vitelli, Nide Ilustra, Irene Servillo, Paolo Voto, Sail Ho Studio.
Non solo esponenti delle arti visive, ma anche musicisti.
In corso d’opera anche alcuni talentuosissimi musicisti italiani, ma noti nel panorama internazionale, hanno voluto dare il loro contributo, esponenti della Nazionale Italiana Jezzisti e tanti altri.
Com’è nata la collaborazione con l’associazione “IluminAmatrice”?
Un giorno abbiamo conosciuto Paolo Romagnoli che insieme a Fabrizio Berardi e Antonino Barresi è tra i fondatori dell’associazione, ci ha parlato di quello che fanno sul territorio e così ci siamo chiesti cosa noi avremmo potuto fare per aiutarli. Così abbiamo contattato gli artisti e abbiamo chiesto loro, in totale libertà, di interpretare il concetto di “Torn”.
A parlare del progetto ad Huffpost è anche lo stesso Romagnoli: «Noi come associazione crediamo che la cultura, l’arte e la musica siano un potente traino e collante in situazioni come quella di Amatrice in cui il tessuto sociale è completamente disgregato e in cui il rischio dello spopolamento è molto elevato. Iniziative come TORN ci permettono di poter intercettare fondi e organizzare poi eventi sui territori colpiti dal sisma e logicamente più risorse abbiamo e più riusciamo a essere incisivi e presenti».
In bocca al lupo per la riuscita dell’evento, allora
Non dico crepi perché il lupo è un animale a cui teniamo molto, ma noi tutti speriamo nella buona riuscita di quest’asta che comunque vada, vista la grande partecipazione e l’originalità dell’iniziativa, per noi è già un successo.
Da huffingtonpost.it