Si è svolto giovedì 4 aprile 2019 ad Amatrice, presso la sala riunioni del ristorante “Lo Scoiattolo”, un incontro tra la popolazione e il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che ha visto presenti il vicesindaco reggente di Amatrice, Filippo Palombini, il sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci e rappresentanze istituzionali dei comuni di Cittareale, Borbona, Antrodoco, Castel Sant’Angelo, Cittaducale e Micigliano.
Al centro del dialogo il tema della ricostruzione nelle zone colpite dal sisma del 24 agosto 2016. Nel prendere la parola, i rappresentanti dei comitati e i cittadini hanno sottolineato tutte le difficoltà di vivere nella complicata situazione di un territorio duramente colpito. Ad esempio, per quanto riguarda l’assenza di apparecchiature elettromedicali di base, come quelle per effettuare una radiografia. Da Amatrice, infatti, si debbono percorrere dai cinquanta ai settanta chilometri per qualsiasi tipo di approfondimento medico. Ovviamente non è stato evitato il tema economico: il commercio, ad esempio, soffre per il crollo del cosiddetto “turismo delle seconde case”.
Temi non nuovi per la Cgil, che già prima del terremoto, ha ricordato Landini, poneva il problema delle “aree interne”. E dopo il sisma il sindacato «vuole continuare ad esserci», con l’obiettivo di sostenere quelli che nella precarietà provano a ricostruire il territorio, cercando di essere al loro fianco, provando ad essere un soggetto che unisce, che non fa sentire sole le persone.
«Non sentirsi da soli ad affrontare i problemi – ha spiegato Landini – ragionare su come si fa ad affrontare una situazione difficile insieme, è un punto da non disperdere, è l’unica condizione perché le persone trovino una ragione per non rassegnarsi di fronte alle difficoltà».
Il segretario della Cgil ha indicato nel «mettere al centro la qualità della vite delle persone» il motore per la speranza delle terre del sisma. Una speranza da attuare con il lavoro, «strumento per poter cambiare, per potersi realizzare».
A conclusione dell’evento il sindacato si è detto pronto a mobilitarsi «con i primi cittadini e la popolazione, se le loro richieste continueranno a non essere ascoltate». L’impegno è quello di far sentire la voce dei territori al Governo e alle istituzioni, perchè vengano mantenuti gli impegni assunti e fermata la desertificazione delle aree interne, perché venga completata la ricostruzione e rilanciato lo sviluppo delle aree colpite dal terremoto.