Pace fatta tra Copagri (Confederazione produttori agricoli) Lazio e Comune di Amatrice sul campo di battaglia della salsa amatriciana.
Le parti, sotto l’egida della Camera di commercio, hanno infatti siglato un importante accordo di collaborazione per promuovere il Reatino e i suoi prodotti enogastronomici attraverso la vendita nei negozi di una “salsa amatriciana tradizionale”, realizzata solo con prodotti di eccellenza del territorio. Quella stessa salsa che qualche settimana fa aveva mandato su tutte le furie il sindaco di Amatrice, Filippo Palombini – che ne aveva bollato la commercializzazione come una “operazione vergognosa” -, adesso vede tutti d’accordo in vista di un duplice obiettivo: una parte del ricavato della vendita sarà destinato al Comune di Amatrice, che lo impiegherà per la ricostruzione. Inoltre, la commercializzazione servirà a dare visibilità alle aziende del territorio martoriato dal sisma.
La “salsa amatriciana tradizionale” è ottenuta con ingredienti quali la passata di pomodoro e/o i pomodori pelati in pezzi, il Pecorino Amatriciano o Romano Dop del Lazio grattugiato, il guanciale amatriciano e l’extravergine di oliva Dop/Igp di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo. A completare la ricetta anche la pasta, trasformata grazie al lavoro dell’azienda San Pastore, che ha recuperato dalla Banca del germoplasma dell’Istituto di genetica e sperimentazione agraria ″N. Strampelli″ di Lonigo (Vicenza) la varietà antica di grano tenero “San Pastore”.
Intanto l’ente camerale sta lavorando per il riconoscimento del marchio Stg (specialità tradizionale garantita) per la salsa.
Da Corrieredirieti.it