La musica antica di organetti e tamburelli, suonati dai ragazzi delle medie della scuola di Amatrice, è stata la degna chiusura, lo scorso 7 giugno, del progetto del CAI di Amatrice “A scuola con il CAI” dedicato quest’anno al tema della pastorizia dal titolo “Sentieri di Transumanza tra natura, cultura, storia, poesia”. Il tema è stato scelto dalla sezione di Amatrice per supportare la candidatura della Transumanza a patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO.
Nella giornata conclusiva con gli studenti è stato proiettato il video realizzato dagli alunni di IV Liceo con il materiale video, fotografico, culturale prodotto durante gli incontri realizzati in questo anno scolastico.
Si è rinnovato ancora una volta il successo del progetto che accompagna gli studenti da ormai 9 anni e si arricchisce di volta in volta di partecipanti e contenuti. Il progetto è inserito nel piano dell’offerta formativa dell’I.O. di Amatrice ed è l’unico che coinvolge in maniera sistematica gli alunni di ogni ordine e grado, dall’infanzia al Liceo e che continua ad essere apprezzato e voluto da alunni, insegnanti e famiglie soprattutto per la finalità per cui è nato: far vivere la montagna in chi vive il territorio, conoscerla, apprezzarla, tutelarla e farla diventare un punto di riferimento fondamentale per lo sviluppo del territorio ed ora anche per la rinascita dopo il sisma. Oltre a camminare sui sentieri, che un tempo calpestavano i nostri nonni al seguito delle greggi, gli alunni hanno potuto riscoprire storie, cultura, arte legate al mondo della pastorizia.
Con gli incontri in aula abbiamo presentato il progetto, spiegato le motivazioni che hanno spinto più nazioni europee a sottoscrivere la candidatura della Transumanza a patrimonio dell’umanità, abbiamo richiesto la collaborazione di studenti ed insegnanti a cercare notizie, storie e curiosità legate al movimento stagionale delle greggi che un tempo numerose pascolavano i nostri verdi monti della Laga. Con le escursioni oltre ad offrire la possibilità di passare una giornata in natura anche con i coetanei di altre scuole, abbiamo stimolato i ragazzi a riscoprire un mondo antico, neanche troppo lontano. Così i libri di testo sono stati i muretti a secco, le strade lastricate, gli alberi secolari di confine, le mani sapienti che ripetono gesti antichi per la produzione del formaggio, le croci e le immagini votive, le chiese rupestri e anche quelle monumentali che hanno dimostrato come questa terra sia sempre stata vissuta dall’uomo e che può continuare ad esserlo attraverso uno sviluppo sostenibile che passa attraverso la conoscenza e la tutela.
Quest’anno il progetto ci ha visto guidare sui sentieri oltre 300 alunni, dai 3 ai 18 anni, 27 insegnanti, 23 classi, provenienti dall’I.C. Malfatti di Contigliano e Greccio, dall’I.C. Comenio di Scoppito, Tornimparte e Lucoli e dal Liceo “La Rosa Bianca” di Predazzo. E così i più piccoli dell’infanzia e delle prime classi della primaria, alla fine di una breve passeggiata su un antico sentiero di pecore e pastori, hanno giocato sul prato fiorito davanti la Chiesa dell’Icona Passatora, la chiesa rupestre più affrescata del Lazio, gli alunni di III e IV sono stati ospiti dell’azienda agricola Aureli-Capanna dove hanno potuto mettere le mani nel latte e fare formaggio e ricotta guidati dai gesti e dalle parole di Paola e Antonio, quelli di V con i coetanei dell’I.C. Comenio hanno calpestato un antico sentiero fuori la città dell’Aquila con visita finale alla Basilica di Collemaggio, le medie insieme ai coetanei di Contigliano e Greccio hanno raggiunto l’altopiano di Cardito dove storicamente pascolavano migliaia di pecore. I ragazzi provenienti da Predazzo hanno potuto apprezzare la bellezza discreta dei monti della Laga passando un’intera giornata con i il CAI e i ragazzi del liceo di Amatrice.
La comunità di Amatrice deve tanto al Trentino, grazie alla scuola da loro costruita a tempo di record molti studenti e le loro famiglie hanno avuto la possibilità di restare a vivere ad Amatrice
nei mesi successivi al sisma, accompagnare questi giovani lungo i nostri sentieri è stato il modo giusto per ringraziarli.
Il progetto a scuola con il CAI di quest’anno ha dimostrato ancora una volta che la montagna non è un confine ma un sipario pronto ad aprirsi su un palcoscenico sempre nuovo per chi ha la costanza di salire sfidando la fatica. Una possibilità di scoperta, tolleranza e crescita, e,con questa esperienza ancora una volta possiamo confermare che la montagna unisce. Ringraziamo quindi alunni, insegnanti e tutto il personale scolastico per averci accolti sempre con il sorriso anche quando siamo tornati in classe con gli scarponi pieni di fango. Un grazie ai componenti del direttivo e ai soci CAI della sezione che con la loro disponibilità hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto. Al prossimo anno.