Grande emozione e partecipazione per l’incontro con l’alpinista Fausto De Stefani, avvenuto sabato 26 ottobre presso il Polo del Gusto di Amatrice, che ha riunito grandi e piccini all’insegna della scoperta della natura attraverso territori e persone, con una particolare attenzione per il Nepal.
Si è trattato dell’ultimo evento di una stagione ricca di iniziative per il Cai che, come sottolineato dal presidente della sezione Cai di Amatrice, Franco Tanzi, «conclude un ciclo che ha lo scopo di unire la passione per la montagna con qualcosa di più nobile. Salire su una montagna è bello ma Fausto De Stefani ci insegna a dare importanza a quello che c’è sotto ai piedi, non dimenticando mai di conoscere i luoghi che ha attraversato e i sogni dei bambini che li abitavano, impegnandosi così a donare loro una scuola».
Proprio ad una delegazione di bambini della scuola primaria Eugenio Cirese, arrivati con tante bandierine colorate e desiderosi di sapere di più riguardo ai loro compagni nepalesi, è stata rivolta la prima parte dell’incontro. Fausto De Stefani ha esordito dicendo loro «mi piacerebbe portarvi sulla collina di Lorenzo dove sarebbe più facile accendere l’immaginazione. Lì, ho portato tutto quello che ho vissuto da adolescente, le esperienze fatte e le storie che ascoltavo da piccolo dal “gigante buono” Mandelo».
La collina di Lorenzo è infatti una vera e propria oasi naturale a pochi passi dalle rive del Lago di Garda e ospita una grande varietà di flora e di fauna, ottimo ambiente per accogliere i bambini e farli immergere nella natura.
«I bambini sono tutti coloro che hanno il desiderio di sognare – ha continuato – e se lo si perde, significa che siamo in decadenza. Io non ho mai creduto al mito dell’alpinista superuomo o superdonna, la forza più grande è riuscire a fare quello che si desidera. Ringrazio i miei genitori per non avermi mai ostacolato nelle scelte, pur consapevoli che sarei potuto non tornare. Io, infatti, sono un sopravvissuto e ho imparato che le montagne sono maestre silenziose che ti fanno tornare alla lentezza e al bisogno di riflessione».
In risposta ad una società incattivita, Fausto De Stefani si appella alla bellezza «vedere il bello è una necessità: nelle scuole del Nepal le aule sono tutte decorate e i cortili sono pieni di fiori. Il bello è contagioso, quando i bimbi tornano a casa chiedono alla mamma di piantare i fiori e questo, in Nepal, ha permesso di donare dignità anche alle case di bambù».
Si è entrati così nel merito del progetto portato avanti dall’alpinista in Nepal, la realizzazione della Rarahil Memorial School a Kirtipur, complesso scolastico che ospita bambini e ragazzi dai 4 ai 18 anni e che li accompagna nella formazione attraverso una didattica all’avanguardia e numerosi laboratori.
A questi bambini un po’ più sfortunati, gli alunni della Cirese hanno devoluto una somma di 810 euro, consegnando a Fausto De Stefani un modellino di un edificio con i fondi raccolti e delle bandierine da portare ai piedi dei monti nepalesi, come simbolo di preghiera.
Un momento molto toccante, infine, è stato dedicato al ricordo di Oskar Piazza, alpinista ed esperto soccorritore deceduto in Nepal in seguito al violento terremoto del 2015, triste evento che lega quella nazione ad Amatrice. Commoventi le parole del soccorritore Roberto che lo ha ricordato come «un personaggio dal gran carisma che ha trasformato la scuola di formazione del Lazio in uno dei migliori poli al mondo».