Amatrice, Cittareale

Pasquella e Ciambella del Bambino: la tradizione che si rinnova

La “Pasquella”, ovvero l’Epifania, ad Amatrice è sempre stata una ricorrenza molto sentita. Il nome della tradizione deriva dall’espressione “Pasqua Epifania”, poiché secondo l’usanza, tutte le più importanti festività venivano abitualmente definite “Pasqua”

La “Pasquella”, ovvero l’Epifania, ad Amatrice è sempre stata una ricorrenza molto sentita. Il nome della tradizione deriva dall’espressione “Pasqua Epifania”, poiché secondo l’usanza, tutte le più importanti festività venivano abitualmente definite “Pasqua”.

Inoltre, l’Epifania amatriciana, come in alcune altre zone del centro Italia, comprende anche il tipico canto di questua di origine contadina, eseguito per l’occasione da gruppi popolari, accompagnati da strumenti musicali, richiedendo cibo e vino, con l’augurio di buona sorte per l’anno venturo, fertilità dei terreni e delle giovani spose.

Anche quest’anno, un gruppo di cantori, accompagnato dall’organetto, ha rinnovato la tradizione, percorrendo le strade della città, facendo tappa in alcuni luoghi simbolo: i villaggi Sae, i centri commerciali, Campo Zero e Collemagrone, concludendo presso la chiesa di Sant’Agostino.

La Pasquella è un’usanza diffusa in varie zone dell’Italia centrale. Anche a Cittareale, il “Gruppo Pasquarella” ha intonato canti propiziatori per il nuovo anno, raggiungendo le 22 frazioni del paese. A questa edizione hanno preso parte anche alcuni ragazzi al fine di perpetuare la memoria folkoristico-religiosa.

Assieme al canto della Pasquella, ad Amatrice, si è svolta la distribuzione della Ciambella del Bambino, un’antichissima tradizione legata alla Confraternita del Bambin Gesù, le cui origini costitutive si perdono nella notte dei tempi. Gli scopi principali della Confraternita erano di solidarietà e ‘mutuo soccorso’ tra i confratelli.

Per sovvenzionare queste opere veniva scelta, ogni anno, una tra le famiglie più ricche di Amatrice che, sostenendo tutte le spese per la produzione delle ciambelle, permetteva che il ricavato ottenuto dalla loro distribuzione potesse confluire nelle casse sociali della Confraternita.

Negli ultimi 50-60 anni, venuto meno lo scopo di mutuo soccorso, il ricavato della distribuzione della Ciambella del Bambino è destinato ad opere sociali e a lavori di ristrutturazione di alcune chiese di Amatrice. Una volta preparate, le ciambelle venivano benedette e distribuite ai confratelli, incluso quello incaricato della produzione per l’anno successivo.

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