Se è vero che il lockdown causato dalla pandemia è un fenomeno di scala mondiale, è altrettanto vero che a risentirne maggiormente sono quelle comunità già sensibili, che cominciavano a rialzarsi dopo anni bui. È il caso delle popolazioni delle zone terremotate del centro Italia che mai come in questo momento stanno vivendo una vera e propria emergenza nell’emergenza.
L’arrivo della bella stagione significava per il territorio dei monti della Laga il ritorno dei turisti e la conseguente ripresa delle attività di ristorazione e intrattenimento. Quest’anno, la riapertura appare come qualcosa di ancora lontano e non ben definito. Ad illustrare meglio la situazione, una voce interna, quella Fabrizio Berardi proprietario, insieme alla sua famiglia, del villaggio Lo Scoiattolo di Amatrice.
«Dopo il terremoto, tutti i titolari delle attività si sono ingegnati per poter riaprire. Lo Scoiattolo, in particolare, si è reinventato con un tendone da circo che ha permesso sia di riattivare il ristorante, che di dare vita ad una serie di eventi culturali e musicali». Ristorazione di qualità e cultura unite allo sport: dalla pesca sportiva nel lago alla piscina, il villaggio offre nei suoi spazi interni ed esterni una serie di servizi che consentono agli ospiti di passare l’estate nel migliore dei modi.
«A metà marzo, stavamo ripartendo con il lago e il ristorante ma l’epidemia ci ha lasciato in stand by. È un dramma per tutti – continua Fabrizio – ma per le zone terremotate è una doppia emergenza. Rispetto agli altri, abbiamo una mole di lavoro in più a causa della ricostruzione, quindi sorge spontaneo domandarsi in che modo poter affrontare la stagione».
Dati gli ampi spazi di cui dispone la struttura, i titolari si stanno organizzando al meglio per poter far rispettare alla clientela tutte le norme di sicurezza. «Sarà necessario rimanere a distanza e cercare di non creare assembramenti. Per questo, stiamo pensando di ottimizzare lo spazio intorno al lago, dando la possibilità di stare insieme con le dovute cautele».
«Vorremmo rilanciare, oltre alla pesca, anche attività sportive come tennis da tavolo e da campo, tiro con l’arco e nuoto. Inoltre, stiamo lavorando su un paio di progetti che ci daranno la possibilità di godere di momenti di intrattenimento e di iniziative culturali. Un programma last minute, che ci consenta di rispettare tutte le nuove norme. Dovremmo riuscire rilanciarci ancora una volta, sperando che questo 2020, non iniziato nel migliore dei modi, possa cambiare per tutti. D’altronde, come abbiamo imparto dal passato, bisogna essere resilienti e guardare il futuro con positività, perché le prove non finiscono mai».
De resto, gli abitanti del territorio hanno sempre dimostrato di sapersi rialzare, e lo faranno anche questa volta. Ci sarà sicuramente una flessione generale, soprattutto legata all’arresto del turismo ma, anche questo caso, Fabrizio si dice ottimista «a causa di questi mesi passati in casa, ci sarà bisogno di aria aperta e di godere di una bella passeggiata. Mi auguro che Amatrice, dopo aver ricevuto tanta solidarietà, possa continuare ad essere una meta ambita per le sue bellezze naturali che ben si sposano con la concezione di escursionismo lento e responsabile come quello legato ai cammini».