Cittareale, In primo piano

Un tempo sospeso che ci ha disorientato, ma anche ricondotto all’essenziale

Festa dal sapore post-covid a Cittareale per la festa della Madonna di Capodacqua. Al termine della liturgia, il vescovo Domenico ha rassicurato i fedeli sull’imminente riapertura del Santuario

In occasione della solennità della Santissima Trinità, a Cittareale si sono rinnovati i festeggiamenti per la Madonna di Capodacqua. Una cerimonia diversa, quella del post-covid, che, se per un lato ha visto l’abolizione della consueta processione, dall’altro ha rafforzato il credo della popolazione.

«Fino allo scorso anno, le immagini della Vergine venivano portate in corteo al Santuario da giovani vestite di bianco. Dopo la funzione, ci spostavamo tutti sul prato per il pranzo ed era un’occasione per assaggiare le primizie di stagione», ha raccontato un fedele.

Quest’anno, per evitare assembramenti, il parroco Ferruccio Bellegante ha fatto in modo che la statuina della Madonna potesse arrivare ugualmente in tutte le frazioni, trasportandola sul retro di un automezzo comunale. Grande emozione per il suo ingresso presso il parco del santuario della Madonna di Capodacqua dove, mantenendo la distanza di sicurezza, si è svolta l’eucarestia.

«Essere qui insieme è un segno di speranza»: con queste parole ha esordito il vescovo Domenico, facendo riferimento al difficile periodo che si è da poco concluso. «Un tempo sospeso che ci ha disorientato ma che ci ha ricondotto all’essenziale, facendoci comprendere l’importanza della relazione».

L’omelia si è invece basata su “omne trinum est perfectum”, ovvero sulla perfezione di ciò che è basato su tre elementi. «La logica oggi più diffusa è quella binaria, ma quella perfetta tiene presente che sono tre gli elementi in gioco». Così, don Domenico ha spiegato che non basta un’idea di economia basata solo su stato e mercato ma che occorre inserire anche il concetto di società civile. «Un vero sviluppo viene in base a quanto investono i singoli cittadini. Nella nostra condizione – ha sottolineato- non basta quello che dall’altro ci viene offerto, ci vorrà che i singoli cittadini ci mettano del proprio».

Allo stesso modo, ha suggerito come anche l’uomo sia dotato di tre facoltà: la memoria che aiuta ad orientarsi, l’intelligenza che consente di dare un senso alle cose e la volontà che ci consente di passare dal dire al fare. Infine, ha spostato l’attenzione sul creato: «l’uomo non può pensare di fare dell’ambiente ciò che vuole e di sfruttare gli animali per il profitto, ma un ambiente si tutela se l’uomo sa coltivarlo e custodirlo».

Al termine della celebrazione don Ferruccio ha ringraziato quanti hanno permesso lo svolgersi della cerimonia in tutta sicurezza e di chi, anche solo con la sua presenza, contribuisce a rendere vivace il territorio.

Don Domenico ha invece concluso rassicurando i fedeli sull’imminente riapertura del Santuario della Madonna di Capodacqua. «Sarebbe stato bello riuscire a riaprila oggi, ma mancano ancora gli stucchi. Tuttavia, queste è una delle chiese privilegiate perché i lavori post-sisma sono quasi conclusi, mentre in altre parti siamo ancora lontani». Infine, ha auspicato la presenza di volontari che possano tenere aperte le chiese, a prescindere dal fatto che vi si celebri o no, affinché si mantenga viva la memoria storica.

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