Amatrice, In primo piano

La macchina della solidarietà non si ferma: presentato il progetto del Centro Polifunzionale “Pio Cretaro”

Nella mattina del 13 giugno, presso il Polo del Gusto di Amatrice, si è svolta la presentazione del progetto dell’edificio polifunzionale Pio Cretaro. Dopo la benedizione del sito dove sorgerà il cantiere, situato in quella che è stata l’Area Campo Zero di Amatrice, si è tenuta una conferenza in cui sono state spiegate le caratteristiche e le finalità della struttura

Nella mattina del 13 giugno, presso il Polo del Gusto di Amatrice, si è svolta la presentazione del progetto dell’edificio polifunzionale Pio Cretaro. Dopo la benedizione del sito dove sorgerà il cantiere, situato in quella che è stata l’Area Campo zero di Amatrice, ha preso vita una conferenza in cui sono state spiegate le caratteristiche e le finalità della struttura.

Prima su tutte quella di commemorare, nel giorno del decennale della sua prematura scomparsa, un giovane dal cuore d’oro, Pio Cretaro al quale è dedicata la struttura, nata dalla collaborazione di più parti: Impre.Do S.r.l, Associazione Nazionale Alpini (Gruppo Abruzzi, Sezione Amatrice) e Opera Nazionale del Mezzogiorno d’Italia hanno infatti commissionato allo Studio Tecnico Re_Store la progettazione di uno spazio che diventerà un nuovo punto di riferimento per il borgo.

«Sarà un edificio al servizio della comunità di Amatrice», ha esordito l’alpino Fabio D’Angelo. Con i suoi 330 metri quadrati divisi in più livelli, la struttura ospiterà la sede dell’Associazione Nazionale Alpini di Amatrice, la Protezione Civile Locale e il Centro Operativo Comunale. L’opera sarà realizzata interamente in acciaio e legno con una forte impronta bioedile. «È un’opera destinata a fare del bene e che si può adattare a tutte le esigenze», ha evidenziato Michele Sportoletti referente per Abita Vegher, azienda trentina specializzata nella realizzazione di strutture ad alto risparmio energetico e antisismiche.

«Per noi è un grande onore destinare questa struttura a mio cugino Pio, persona di cuore. Abbiamo trasformato il vuoto in qualcosa di utile», ha affermato Daniele D’Orazio dell’azienda Impre.do, ricordando la bontà d’animo del piccolo Pio che, non a caso, nel 2005 era stato premiato come bambino più buono di Italia.

Anche il presidente  dell’Associazione Nazionale Alpini sezione Abruzzi, Pietro D’Alfonso, ha espresso parole di gioia. «L’idea era quella di realizzare qualcosa di concreto per la cittadinanza e ridare una casa al gruppo Alpini di amatrice. Abbiamo iniziato questo programma grazie a delle stupende persone: quando si dona qualcosa per aiutare gli altri, non ci sono parole per descrivere l’emozione».

«Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date», con queste parole è invece iniziato l’intervento di don Cesare Faiazza, Segretario Generale dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno. Don Cesare ha spiegato come l’area del Don Minozzi, in una cui parte sorgerà la struttura, sia stata creata, nell’immediato dopoguerra, per dare rifugio ai figli rimasti orfani, affinché potessero tornare nella società con la dignità di un titolo di studio. Oggi, il progetto che vede la rigenerazione degli edifici nel segno della Casa Futuro, come in passato vuole far sì che si possa limitare lo spopolamento, assicurando un vita dignitosa a chi rimane.

«Si parla tanto di buone pratiche e credo che oggi questo gesto sia il segno di come una buona pratica si possa conoscere»: con queste parole è intervenuto l’assessore Claudio Di Berardino, che ha sottolineato la bontà di un «gesto di altruismo che arriva in un periodo non immediato e, quindi, ancora più apprezzabile». In ultimo, ha posto l’accento sull’importanza della collaborazione tra pubblico e privato per rafforzare la macchina della ricostruzione.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Amatrice, Antonio Fontanella, che ha ringraziato i presenti per aver «partecipato alla ricostruzione del territorio attraverso un aiuto concreto volto all’intervento sociale», esortando i presenti  a non alimentare lo sconforto e il disorientamento ma, riprendendo gli insegnamenti di Zamagni «ad essere uomini pro-sociali, volti ad una vita serena vissuta in armonia con gli altri». E un ragazzo pro-sociale era anche Pio Cretaro, come descritto da Angelo Veronesi, sindaco di Monte San Giovanni Campano, città natale del ragazzo.

Al termine della cerimonia, i genitori di Pio hanno ricevuto degli omaggi. Il più significativo è stato sicuramente quello donato dagli alpini: «dalle belle parole che abbiamo ascoltato oggi, non possiamo fare a meno di pensare che Pio sarebbe stato un ottimo alpino», ha concluso Pietro D’Alfonso.

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