Approfondimenti

Lo sguardo di san Francesco sulla ricostruzione

Quale può essere il valore del ripercorrere le tracce di san Francesco oggi, nel 2020, otto secoli più tardi? È il tema di fondo del Festival dei Cammini di Francesco, promosso ogni anno dal Progetto Valtiberina

Quale può essere il valore del ripercorrere le tracce di san Francesco oggi, nel 2020, otto secoli più tardi? È il tema di fondo del Festival dei Cammini di Francesco, promosso ogni anno dal Progetto Valtiberina. L’appuntamento 2020 si è svolto ovviamente in videoconferenza e ha avuto al centro l’Economia Civile. È stato aperto da una intensa lectio di Stefano Zamagni, ma ha avuto per ospiti anche il vescovo Domenico e il sindaco di Amatrice Fontanella, che hanno ragionato sulla rigenerazione del territorio e sul progetto Casa Futuro.

Al Festival dei Cammini di Francesco, il vescovo di Rieti e il sindaco di Amatrice hanno ribadito l’importanza della collaborazione tra parti per una ricostruzione efficace. Il nodo principale su cui i due hanno ragionato è stato quello della rigenerazione dell’area del Don Minozzi, in vista della costruzione di Casa Futuro.

«Amatrice è un luogo che fa riferimento alla memoria francescana – ha detto don Domenico – e, per questo, si deve parlare più di rigenerazione che di ricostruzione: un processo che non ha a che fare solo con le pietre ma con le anime,che non riproduce sempre l’identico ma l’autentico».
Ecco quindi che l’idea di Casa Futuro è stata concepita dall’architetto Stefano Boeri attraverso il «ripensare nella logica dell’autentico quel che aveva elaborato l’architetto Foschini, seguendo il criterio filologico delle coorti».

Infatti, la vasta zona si svilupperà secondo quattro gradi aree. La prima, sarà quella dedicata all’accoglienza dei giovani, la seconda, concepita in collaborazione con Slow Food, sarà la coorte delle arti e dei mestieri, volta a valorizzare la filiera agroalimentare amatriciana. Il terzo spazio sarà quello dedicato al silenzio in cui verranno accolte le comunità religiose e una casa di riposo. Infine, la quarta coorte avrà una funzione civica poiché accoglierà l’amministrazione comunale.

«Abbiamo la possibilità di fare di una tragedia una rigenerazione che mette a frutto il significato di questo luogo e lo ripopola con nuove opportunità» ha concluso il vescovo.
«Il progetto del Don Minozzi è uno dei punti di forza trainanti di questo processo che mette insieme istituzioni pubbliche e altre realtà» ha sottolineato il sindaco Antonio Fontatella, spiegando come sia altresì essenziale ricostruire un tessuto sociale ed economico che «dia una prospettiva futura alla popolazioni che hanno deciso di rimanere».

In conclusione, ricordando, ad esempio, le iniziative volte al coinvolgimento dei comuni della fascia appenninica, ha ribadito l’importanza di un lavoro svolto secondo interessamento di diverse sinergie, interne ed esterne, che valorizzino le bellezze e le specialità culinarie del territorio.

Previous ArticleNext Article