A soli 13 anni Francesco di Cosmo, giovane cittadino amatriciano, si è già contraddistinto per il suo attaccamento al territorio natio, dimostrando un amore incondizionato per le sue radici. Francesco ha infatti da poco sostenuto gli esami di terza media presso l’istituto omnicomprensivo “Sergio Marchionne” di Amatrice e nella sua tesina, improntata sulla Grande Guerra, ha riservato uno spazio speciale all’istituto Padre Giovanni Minozzi.
«L’argomento mi interessava molto – ha raccontato Francesco – perché don Minozzi è stato un personaggio importante per Amatrice: ha istituito questo centro per aiutare i bambini rimasti orfani a causa della guerra. Inoltre, sono anche incuriosito dal progetto della Casa del Futuro che si svilupperà negli spazi dell’istituto».
«Quando Francesco, mi ha espresso il desiderio di scrivere su don Minozzi, circa l’argomento di Religione da portare all’esame di terza media, ho dichiarato con molta felicità e gratitudine il mio parere positivo, in quanto si trattava di un tema che non era mai stato affrontato fino a quel momento» ha spiegato la professoressa Annalisa Mazzeo.
«Nella tesina – ha continuato la docente – lo studente ha messo in rilievo come il sacerdote sia stata una figura importante per la sua città, ultimamente martoriata da avvenimenti che purtroppo tutti noi conosciamo e come, con questo scritto, abbia cercato di evidenziare in che modo la figura di Don Minozzi lo abbia particolarmente colpito, soprattutto perché costituisce un legame e un ricordo importante con il suo amato paese, Amatrice».
Ed è stato proprio questo il valore aggiunto dell’elaborato, l’aver portato anche una parte della sua vita privata. Quando, in seguito al sisma, la famiglia Di Cosmo si era a L’Aquila, Francesco ha rinunciato alla comodità di scuola a due passi da casa per ritornare nel suo paese con i suoi amici: «Non mi sarei mai abituato ad abitare in una città come L’Aquila».
Così, per ben due mesi, i genitori di Francesco si svegliavano alle sei per accompagnarlo a scuola e per ingannare il tempo, dato che il terremoto aveva distrutto il loro negozio, si recavano al campo Caritas per dare una mano.
«Con questa tesina Francesco ha voluto ringraziare tutti i professori che lo hanno accompagnato durante il suo percorso scolastico. Ci teneva che fosse inserita ogni materia perché ciascuno di loro è entrato nel suo cuore, lasciando un bel ricordo» ha detto Rita, madre del ragazzo.
I genitori sono sempre dei punti di riferimento e, in questo caso, lo sono stati ancora di più, poiché affrontare gli esami dopo una pandemia e su una casetta con le ruote non può dirsi impresa facile. Nonostante tutto, Francesco non ha perso la speranza e ha vissuto i colloqui telematici come «una nuova esperienza».
Ora che finalmente gli esami sono solo un ricordo e che si può tornare ad uscire, Francesco si gode l’estate con i ritrovati amici, consapevole di rappresentare una speranza per le nuove generazioni di Amatrice.