Durante la pandemia sono stati definiti eroi, guerrieri o angeli custodi. I componenti dello staff ospedaliero, persone comuni dal cuore grande, si sono rivelati una risorsa per la nazione intera e, oltre a prodigarsi nel lavoro, alcuni di loro hanno persino avuto il tempo di aiutare il prossimo con una buona azione. È il caso di un gruppo formato da infermieri e medici tutti legati, per esperienze presenti o passate, al policlinico di Bari.
«L’idea di fare una donazione ad un’associazione attiva e presente nei luoghi colpiti dal sisma nasce da una passione comune, quella per il Fantacalcio» ha raccontato l’infermiere Francesco Morisco, spiegando come il montepremi di questo gioco sia stato devoluto all’Impresa Sociale ProMis.
Per questi colleghi, il Fantacalcio nel corso del tempo è diventato un modo per tenersi in contatto anche a distanza e, quest’anno, ha avuto il valore aggiunto della condivisione. «Questo gesto che abbiamo fatto è stato un mezzo per ringraziare chi si è prodigato per noi perché, in questo periodo di quarantena, abbiamo ricevuto molta solidarietà. Come risposta, abbiamo deciso di aiutare chi, oltre all’emergenza del Covid-19, ha dovuto sopportare anche problematiche legate ad eventi naturali».
Così, grazie all’amicizia ventennale che lega Francesco alla figura di fra Carmelo, della comunità francescana di Accumoli, il gruppo di medici e infermieri ha individuato nell’impegno dell’ Impresa Sociale ProMis, attiva dal 2018 nei territori colpiti dal sisma del centro Italia con 18 operatori, il giusto destinatario per la donazione.
«Alla fine non nulla, è un piccolo gesto che ci siamo sentiti in dovere di fare» ha detto Francesco, legato in prima persona ai luoghi terremotati. «Il 24 agosto 2016 io ero ad Assisi. Mi sento molto vicino alle popolazioni di quei territori e, ogni volta che torno a far loro visita, cerco di acquistare prodotti locali, invitando i miei amici a fare lo stesso, anche attraverso lo shopping online».
Grande entusiasmo e gratitudine espresso anche da Fabio Porfiri, presidente dell’Impresa Sociale: «Questo gesto concreto è un bel segno di speranza per tutti coloro che in questo tempo sospeso e negli anni precedenti, hanno creduto e continuano a credere nella ricostruzione del saper vivere insieme. Per ricostruire il tessuto sociale di un territorio che in pochi secondi è stato spazzato via insieme agli edifici e, nel peggiore dei casi, agli affetti più cari, ci vuole molto tempo, pazienza e tanta buona volontà. Per questo, non abbiamo puntato a realizzare cose che abbiamo una grande visibilità ma abbiamo l’obiettivo di ricostruire il piacere di stare insieme puntando su attività semplici, di lunga durata e, quindi, fondamentali per la gente che abita ed abiterà una vita i nostri territori».
La promessa è quella che Francesco Morisco insieme ai suoi colleghi Francesco Iavazzo, Vito Giovannelli, Natale Spada, Carlo Siciliani, Cristian Baldini, Giovanni Loiacono, Nicola Noviello, Manfredo Marigliano, Luigi Giuliano e Valerio Sangineto vengano presto a visitare i territori amatriciani, per toccare con mano gli effetti della loro donazione e godere della bellezza del panorama dei monti della Laga.