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Leonessa in festa per la riapertura della chiesa di Villa Gizzi

Villa Gizzi torna ad avere un luogo di culto: ufficialmente riaperta la chiesa di San Bonaventura. Il 15 luglio, infatti, proprio in occasione delle celebrazioni dell’omonimo santo, le porte della chiesa della frazione di Leonessa sono tornate ad accogliere i fedeli, giunti in gran numero per l’occasione

Villa Gizzi torna ad avere un luogo di culto: ufficialmente riaperta la chiesa di San Bonaventura. Il 15 luglio, infatti, proprio in occasione delle celebrazioni dell’omonimo santo, le porte della chiesa della frazione di Leonessa sono tornate ad accogliere i fedeli, giunti in gran numero per l’occasione.

Lesionata dal sisma del 24 agosto 2016, la chiesa è stata chiusa per motivi di sicurezza e così gli abitanti hanno trovato un modo molto singolare per seguire la Santa Messa. «Il forno del paese è stata la nostra chiesa fino alla scorsa domenica» ha raccontato Riccardo, aggiungendo anche che, causa Coronavirus, molto spesso si ci serviva dell’ombra della folta chioma dell’albero della piazza per celebrare l’Eucarestia.

Ristabilita la funzionalità dell’edificio attraverso catene tiranti, reti anticaduta e sbadacchiature degli accessi, attraverso un intervento che ha mantenuto il più possibile intatta la struttura originale, il vescovo Domenico ha inaugurato la chiesa con una Messa solenne dedicata alla figura di san Bonaventura, fine intellettuale e profondo conoscitore dell’animo umano.

«Disponiamoci a vivere questa riapertura come una continua ricerca di Dio, accompagnando lo sguardo della mente a quello del cuore: la vera sapienza sta nel cogliere la realtà nel profondo delle cose», ha affermato il vescovo invitando poi i presenti a godere di qualche momento di riposo per ritrovare il tempo della preghiera.

Difficile per i fedeli trattenere l’emozione. «Sono contentissima ed emozionata. La sola vista dei banchi, mi ha fatto commuovere», ha affermato Angelina. Di fatto, la chiesa era per il paese un punto di aggregazione e di memoria, soprattutto per chi, come Rosa Maria, qui si è sposata. Ed è proprio per questo che tutta la cittadinanza ha partecipato, ognuno secondo il proprio compito, alla gioia di questo giorno: dai frati cappuccini, Carmine e Orazio, alle donne del paese che con il loro infaticabile lavoro hanno coadiuvato l’esperienza dei tecnici.

«Ci auguriamo che sia solo inizio di una rapida ricostruzione» ha commentato il sindaco di Leonessa, Gianluca Gizzi, con la voce rotta dall’emozione. E non ha potuto far a meno di ricordare una persona cara alla sua infanzia, padre Anavio che in queste zone ha lavorato tanto, creando un senso di appartenenza positivo. «Dimentichiamoci gli individualismi esasperati e recuperiamo senso comunità, solo così arriveremo tranquilli al futuro» ha poi concluso.

«Una chiesa che si riapre è sempre una buona notizia: chi rientrata in chiesa per rivivere la fede ne dà testimonianza anche fuori:  queste le parole del vescovo per la benedizione finale alla quale è seguito, nel sagrato della chiesa, un momento di convivialità.

Tutti a distanza di sicurezza ma connessi con il cuore, i fedeli hanno ricordato insieme i bei momenti legati alla chiesa, soprattutto quelli legati ai festeggiamenti della Madonna del santissimo Rosario.

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