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Collespada, la ricostruzione virtuosa a una svolta

In via d'approvazione i progetti di nove aggregati e otto edifici singoli: grazie alla caparbietà dei residenti la frazione distrutta dal sisma è stata trasformata in un unico grande cantiere

Dalle macerie alla ricostruzione, la frazione di Collespada continua nel suo inesorabile processo di rinascita.

E a quattro anni dal sisma che la rase al suolo, il più sembra fatto. Un esempio di ricostruzione virtuosa merito della testardaggine dei residenti, che già qualche giorno dopo la devastante scossa, pianti i morti e contati i danni, si sono rimboccati le maniche e compiuto scelte condivise sulla ricostruzione e su indicazione dei tecnici dello studio di progettazione Arking, specializzato nelle ricostruzioni unitarie, si è arrivati ad un unico progetto di paese e ad un unico cantiere di ricostruzione.

«Gli abitanti compresero immediatamente l’importanza della proposta e sottoscrissero subito un accordo unitario – sottolinea, Enza Bufacchi direttrice della Cna Rieti -, Non si trattava solamente di ricostruire le pietre ma anche di mantenere una comunità sotto l’aspetto sociale ed economico. Da questa esigenza nasce il coinvolgimento di un altro studio di progettazione locale, to studio Persia e della Cna di Rieti, Tutti in campo con ruoli diversi, complementari, ma tutti essenziali: agli abitanti il compito di mantenere unito il gruppo, ai progettisti gli adempimenti tecnici, alia Cna la relazione con le istituzioni per facilitare l’espletamento degli adempimenti burocratici in vista dell’apertura del cantiere e del coinvolgimento delle imprese locali».

Dopo un primo approccio difficile da parte delle istituzioni c’è stato poi un deciso cambio di rotta, in particolare della Regione che ha compreso la serietà e la concretezza del progetto.

«Tutti gli abitanti hanno avuto un comportamento ineccepibile arrivando alla costituzione immediata degli aggregati, alla firma delle liberatorie e degli asservimenti per il passaggio delle reti pubbliche – riprende la Bufacchi -. Già a fine ago sto 2016 erano in corso rilevamenti urbani, orografici ed architettonici che hanno immediatamente permesso di fotografare e ricostruire lo stato di fatto prima che la distruttiva scossa di ottobre facesse crollare definitivamente tutto il paese».

Nel giro di pochi mesi tutto l’abitato di Collespada aveva già effettuato, anticipando con risorse dei privati, le indagini e i rilievi ed aveva costituito tutti gli aggregati e sottoscritto le liberatorie prima ancora che ci arrivasse la Regione. «E cosi anche le istituzioni si accorgono che a Collespada era in corso un’esperienza unica di ricostruzione che poteva diventare una buona pratica e un progetto pilota da seguire anche per altre realtà generando nuove collaborazioni come quella del centro ricerche Enea C a saccia e dell’Usr Lazio – conferma Enza Bufacchi -. Ora siamo di nuovo ad uno snodo; approvazione dei progetti dei 9 aggregati e degli 8 edifici singoli e apertura del cantiere senza soluzione di continuità con quello delle opere di urbanizzazione. Abbiamo presentato il progetto al commissario Legnini che ha avuto parole di elogio, riconoscendone il valore esemplare e assicurando tutto il suo sostegno» conclude Enza Bufacchi, direttrice di Cna Rieti.

dal Corriere di Rieti

 

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