Inaugurata domenica 19 dicembre la rappresentazione della natività “Il Viaggio di Maria e Giuseppe da Nazaret a Betlemme” nella frazione San Martino di Amatrice. Un vero e proprio percorso a stazioni per illustrare il viaggio che la Sacra Famiglia ha compiuto prima della nascita di Gesù.
«Cari pellegrini, in questo 2021, anche se segnato da tante situazioni dolorose sia per le conseguenze del terremoto, sia per la pandemia – ha ricordato il parroco di San Martino, monsignor Luigi Aquilini, – vogliamo andare incontro al Signore che viene in compagnia di Maria e Giuseppe. Da Nazareth, in Galilea, andarono a Betlemme per il censimento, dove Maria darà alla luce Gesù in una grotta, secondo la Parola dell’Angelo: “Maria, hai trovato grazia presso Dio, avrai un Figlio, lo darai alla luce e sarà chiamato Emanuele”.
«Vogliamo non solo ricordare ma vivere le emozioni di questi umili sposi che hanno creduto alla Parola del Signore. Attraverso sette tappe giungeremo alla chiesa di san Martino che, metaforicamente, rappresenta la chiesa di Betlemme ove incontreremo adagiato sul fieno un piccolo Gesù, che è la luce del mondo» ha detto don Luigi invitando i pellegrini a festeggiare il figlio di Dio che si fa uomo per salvarci.
La scelta della chiesa San Martino è indicativa e don Luigi, memoria storica del territorio ne ricorda il passato. «L’antica parrocchia ai piedi del monti della Laga, fu dichiarata tale nel 1767. Costruita dopo il 1200 vicino ad un antico cimitero di soldati francesi che facevano ritorno dalla battaglia di Tagliacozzo. La chiesa a navata unica e campanile a vela, faceva parete dell’antica abazia di S. Lorenzo a Trione. L’edificio conserva ancora vari affreschi e al suo interno c’è un’opera giovanile di Dionigio Cappelli».
«Purtroppo il terremoto del 2016 ha seriamente danneggiato la chiesa che, messa in sicurezza, attende di essere ricostruita».
Carlo Blasetti descrive la chiesa in questo modo «San Martino è parte del territorio che lo circonda. Conserva cospicua testimonianza di un passato ricco di civiltà e di storia: e una delle tante “opere nostrane” che merita di essere rispettata, custodita e, soprattutto, conosciuta»
In questa cornice è posta la struttura materiale dei sette villaggi del Cammino della Luce. «È opera ammirevole della passione e inventiva del maestro Gabriele Capriotti di Terracino di Accumoli e dell’impegno di Pina Campanelli di Macchia di Accumoli. La signora Luciana Millo che risiede per tutto l’anno a San Martino ed è custode della chiesa ha pensato, voluto e portato a termine con la sua carismatica presenza il lavoro. A tutti loro va il nostro doveroso e sentito grazie perché a chiunque percorrerà il Sentiero della Luce verrà offerto un mondo nuovo per accogliere il Signore» ha concluso don Luigi, donando ai presenti la benedizione.