Tornano le iniziative dell’Università austriaca di Krems

L’Accademia Vicino di Accumoli è un progetto innovativo per la ricostruzione integrale del paese di Accumoli, devastato dal terremoto. Riunisce giovani musicisti nel Centro Italia, per acquisire una profonda esperienza musicale durante due settimane in estate.

Queste attività non intendono solo sostenere la ricostruzione delle strutture edilizie, ma anche ricostituire la vita culturale, sociale e comunitaria di Accumoli, creando impulsi economici.

L’Accademia Vicino è un progetto della Donau-Universität Krems (Universität für Weiterbildung Krems) e di Art in Dialogue, realizzato in collaborazione con il Comune di Accumoli, il Comune di Norcia, il Corpo Bandistico di Accumoli, la Pro Loco di Accumoli, Radici Accumolesi ed altri partner locali.

Ai partecipanti dell’Accademia viene offerto un programma multimodale che si concentra su tre argomenti principali: formazione intensiva in musica orchestrale e da camera, oltre a lezioni individuali e seminari su argomenti musicali pratici.

Dal 17 al 24 agosto 2023, sotto la direzione artistica del Maestro Johannes Wildner, si sta svolgendo un programma di opere di musica da camera di Haydn, Mozart, Beethoven e Schubert, che verrà presentato al pubblico in concerti ad Accumoli.

Oltre ai concerti, il contatto con il pubblico viene ricercato anche in eventi cameristici minori, come le esibizioni musicali spontanee in spazi pubblici.
In programma le seguenti attività:

 Vigilia commemorativa vittime sisma

Accompagnamento musicale della cerimonia commemorativa
Illica (Frazione di Accumoli)
Mercoledì 23 agosto 2023, ore 21.00

L’arte del quartetto

Lezione concertante sull’arte del quartetto
Scuola di Ricostruzione di Accumoli
Giovedì 24 agosto 2023, ore 10.00

 Santa Messa commemorativa

Accompagnamento musicale della Messa commemorativa delle vittime del terremoto
Piazza della Chiesa SS. Pietro Apostolo e Lorenzo Martire ad Accumoli
Giovedì 24 agosto 2023, ore 17.00

Concerto commemorativo

Concerto commemorativo dell’Accademia Vicino di Accumoli
Piazza della Chiesa SS. Pietro Apostolo e Lorenzo Martire ad Accumoli
Giovedì 24 agosto 2023, ore 19.00 (dopo la S.Messa)

“Amatrice-Accumoli, out of the windows”

La mostra itinerante “Amatrice-Accumoli, out of the windows“, organizzata da Radici Accumolesi ODV con il contributo della Regione Lazio e di Lazio Crea, sarà a Roma dal 28 giugno al 12 luglio.

Grazie al contributo della Fondazione Egidio e Pasqua Valentini Onlus, l’esposizione, dopo gli appuntamenti invernali ad Accumoli ed Amatrice, sbarca nella capitale presso le Banchine del Tevere in Lungotevere Tor di Nona, grazie alla collaborazione con TeverEstate.

L’inaugurazione è prevista mercoledì 28 giugno alle ore 19,30 con il concerto di musica popolare di Susanna Buffa, mentre dalle ore 21,00 sarà possibile fruire di una visita guidata della mostra.

La mostra (direzione artistica a cura di Emma Moriconi) è ad ingresso libero e sarà visitabile tutti i giorni dalle 10,00 del mattino all’una di notte.

Sono previsti altri due eventi che coinvolgeranno l’esposizione:

– Sabato 1° luglio alle ore 19,30 si svolgerà il Concerto della Banda Musicale di Accumoli, diretta dal Maestro Vittorio Altavilla ed a seguire una visita guidata alle ore 21,00;
– Mercoledì 12 luglio alle ore 19,30 si svolgerà il convegno dal titolo “Scoperte Archeologiche ad Amatrice ed Accumoli. Il patrimonio storico-artistico di una terra devastata dal terremoto” ed a seguire una visita guidata alle ore 21,00.

“La mostra -spiegano i promotori- si propone diversi obiettivi: primo tra tutti è quello di promuovere il valore, le preziosità materiali e immateriali del territorio attraverso una visione insolita delle stesse, con una particolare attenzione alla memoria di luoghi devastati dal sisma del 2016. La realizzazione dell’iniziativa in tutte le sue parti ha coinvolto strettamente personale ed aziende locali”.

La mostra che sarà esposta a Roma è impreziosita di ulteriori immagini della frazione di Sommati, grazie al contributo della Fondazione Egidio e Pasqua Valentini Onlus, nata per ricordare i coniugi Egidio e Pasqua Valentini, deceduti sotto le macerie nel sisma del 24 agosto 2016.

La fondazione continua l’opera dei coniugi Valentini, nel miglioramento dell’aspetto della frazione Sommati di Amatrice con una serie di interventi paesaggistici e di arredo urbano.

 La scelta rivela anche un profondo legame che le “Terre Summatine” richiamano, come insediamento originario delle popolazioni dell’Alto Tronto e dei successivi insediamenti di Accumoli ed Amatrice.

L’esposizione, in particolare, utilizza finestre recuperate dalle demolizioni seguite al terremoto. Out of the windows: una vista panoramica che sarà offerta al pubblico come se il fruitore si affacciasse alle finestre (salvate e restaurate per l’occasione) e potesse osservare le città così come si presentavano prima degli eventi catastrofici del 2016.

«Le immagini che costituiscono le visioni -proseguono gli organizzatori- sono state richieste alle rispettive comunità insediate nei Comuni di Amatrice e Accumoli, nel tentativo di dar vita a processi partecipativi, nonché alle rispettive amministrazioni comunali, ai fini di una interazione tra la popolazione e gli enti pubblici che le rappresentano più in prossimità».

Il progetto è patrocinato dal Comune di Amatrice e dal Comune di Accumoli, con la collaborazione della Cooperativa di Comunità Radici & Ali (che ha fornito il know-how e le competenze per la realizzazione), l’Associazione Laga Insiemel’Associazione Pro Retrosil’Istituto S.Alessio Margherita di Savoia, le Pro Loco di Accumoli ed Amatrice, l’impresa sociale Amatrice Terra Viva.

 

Epicentro Trail, manifestazione riuscita. «Grazie al grande lavoro di tutte le associazioni di Accumoli»

Sole, montagna e natura. Archiviata il 3 giugno la seconda edizione della “Epicentro Trail“. Tra i tornanti che portano al Monte Utero per poi attraversare l’area del SIC dei Pantani e poi tornare all’arrivo di Accumoli, è andata in scena una competizione dura, ma apprezzatissima tra i cultori del genere che già hanno confermato la presenza per il prossimo anno. A dare il via alla manifestazione, il sindaco di Accumoli Franca D’Angeli. Oltre sessanta gli atleti quest’anno: raddoppiato il numero di partecipanti e grande partecipazione
Nella categoria assoluta maschile a trionfare è stato ancora una volta Guido Lori dell’Avis Ascoli Marathon che ha ridotto il tempo dell’anno passato e chiuso a 2:14:29; secondo Francesco Vitali dell’Asd Bike Team Monte Azzurri. Terzo classificato, Stefano Maraessa della Polisportiva Adriatico Team.
Nella categoria assoluta femminile, vittoria per Silvia Gaffi, dell’SSD Runner Trainer Roma con il tempo di 2:42:33. Seconda classificata, Claudia Salvatore, della stessa squadra. Terza classificata, Francesca Pegolo della Scuola di Maratona Vittorio Veneto.
Alle premiazioni è intervenuta la presidente dell’UISP Rieti Caterina Ubertini e Aurelio Michelangeli di Parks Trail.
“Una manifestazione riuscita grazie al grande lavoro di tutte le associazioni di Accumoli -ha detto il Presidente di Accumoli in Marcia, Renzo Colucci– ricordiamo il grande supporto di Alessandro Nardo, della Scuola di Maratona di Vittorio Veneto, oltre alla collaborazione dell’UISP di Rieti e di Roberto Sbriccoli di Campi di Norcia. Grande partecipazione quest’anno della SSD Runner Trainer di Roma e di tante squadre da tutta Italia che ogni anno vengono a misurarsi su questo tracciato e che rendono questo evento sempre più partecipato”.
Da non dimenticare i 35 partecipanti che hanno preso parte alla passeggiata non competitiva di 6 chilometri e che hanno potuto godere gli stupendi panorami con affaccio sui Monti Sibillini e sui Monti della Laga.
Le classifiche complete e di categoria si possono visionare su www.timingrun.it

Epicentro Trail: appuntamento sabato 3 giugno ad Accumoli

Conto alla rovescia per l’appuntamento con il trail ad Accumoli. Gli organizzatori Accumoli in Marcia (RI) e Back to Campi (PG), le due associazioni gemellate in “restarTrail“, sono impegnate per riportare il trail ed il turismo nelle zone colpite dal sisma del 2016.

Torna la seconda edizione di “Epicentro Trail” ad Accumoli: sabato 3 giugno sarà il Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga ad ospitare il percorso competitivo di 22 km, riservato agli atleti. Per chi vuole fare una passeggiata non competitiva con i meravigliosi panorami montani della Laga e dei Sibillini, è a disposizione un percorso di 6 km.

Accumoli in Marcia è supportata da Alessandro Nardo, della Scuola di Maratona di Vittorio Veneto, oltre alla collaborazione di Aurelio Michelangeli di Parks Trail e l’UISP di Rieti. I presidenti Renzo Colucci (Accumoli in Marcia) e Roberto Sbriccoli (Pro Loco di campi) sono pronti ad accogliere i numerosi atleti che anche quest’anno si cimenteranno nello stupendo percorso naturalistico.

Iscrizioni competitiva su: www.timingrun.it

Iscrizioni passeggiata non competitiva ed informazioni su: www.accumoliinmarcia.it

Intanto il 2 giugno aprirà il weekend la 2° edizione del Trofeo Amatoriale di Accumoli di calcetto, che si svolgerà a partire dalle ore 10:00.

Nei giorni del 2-3 giugno spazio anche alla cultura con la mostra fotografica su Accumoli prima e dopo il sisma. Ci saranno anche immagini delle attività economiche della zona. L’esposizione è visitabile nel centro “Accupoli”.

L’attività dell’associazione “Accumoli in marcia” prosegue il 15 luglio prossimo con la 2^ Randonnèe di Accumoli, valida per il brevetto ARI. Il percorso su strada sarà di 200 km: la partenza è prevista tra le 8 e le 9.

Per le iscrizioni: www.audaxitalia.it e www.accumoliinmarcia.it

Che non manchi mai la speranza

Un paradosso ha attraversato le meditazioni preparate da don Stanislao Puzio per la Via Crucis presieduta nell’area Sae di Accumoli dal vescovo Vito: che il Venerdì Santo, giorno del dolore e della croce, è nel profondo un giorno di gioia. Perché non appartiene alla morte l’ultima parola, ma alla resurrezione di Gesù. E per questo non deve mancare la speranza, anche davanti alle conseguenze del terremoto: quello più lontano de L’Aquila, che ha fatto assaporare con anticipo la paura, e quello che proprio ad Accumoli ha avuto il suo epicentro nel 2016, aprendo una ferita che non si riesce a rimarginare.

Partita dal confine basso dell’abitato per risalire verso la piazzetta del monumento ai caduti, la Via Crucis è stata vissuta nell’aria tersa del pomeriggio assolato, mentre un vento freddo soffiava leggero. Dietro la croce ricavata da due legni raccolti in montagna e portata dai bambini i fedeli hanno camminato compatti, raccolti. Nell’ultimo tratto di strada la pendenza si accentua e dalla maggiore fatica il vescovo Vito ha ricavato l’immagine dello stato d’animo di chi, da ormai molti anni, resiste nelle soluzioni abitative d’emergenza, mentre l’orizzonte della normalità pare spostarsi ogni giorno in avanti, senza poter mai essere raggiunto.

Con un invito a non mollare che ha avuto il sapore di un abbraccio profondo e partecipato: «Siamo davanti al crocifisso perché sappiamo che solo lui può alimentare la speranza di cui abbiamo bisogno», ha detto, spiegando che non si tratta di «una speranza a buon mercato», perché proviene da chi è morto e risorto. «La Pasqua, a dispetto della morte, è una festa di vita: non scompaiono le lacrime, ma ricevono una luce nuova da Dio», ha aggiunto mons Piccinonna.

Certo, è una fede esigente, ed è umano che a volte non riesca a consolare, non basti a dare forza. Per questo il vescovo ha suggerito di posare lo sguardo sui bambini: «I loro volti bellissimi, dono di Dio, mi fanno pensare che non basta che Dio ci dia speranza, questa speranza che Dio ci dona dobbiamo sapercela scambiare, trasmettere, sostenere tra di noi. E se ci sono dei momenti in cui la disperazione vuole prende il sopravvento, non so a voi, ma a me gli occhi e i volti di questi piccoli impediscono di farlo. Attraverso di loro Dio tramette speranza al nostro cammino».

La preghiera per quanti non ci sono più davanti al monumento ai caduti nel terremoto ha aperto l’ingresso nella chiesetta dove la comunità ha vissuto la liturgia del Venerdì Santo, con l’adorazione della croce. Tutto attorno, nell’aria limpida, le montagne ancora innevate sembravano ricordare la presenza di ciò che non passa, ma tutto sostiene in attesa di una nuova primavera.

“Amatrice-Accumoli, out of the windows”: parte da Accumoli la mostra itinerante

La mostra itinerante “Amatrice-Accumoli, out of the windows“, organizzata da Radici Accumolesi ODV con il contributo della Regione Lazio e di Lazio Crea, apre i battenti il prossimo 14 febbraio ad Accumoli nella sala Accupoli: il 18 febbraio è previsto l’incontro con la popolazione alle ore 15,30 con la degustazione di prodotti tipici offerti da “Amatrice Terra Viva”. La mostra sarà aperta ad Accumoli fino al 19 febbraio (orari: sabato e domenica 11-18 lunedì-giovedì 15-17).

Ad Amatrice, con gli stessi orari, la mostra sarà aperta dal 21 al 26 febbraio presso i locali adiacenti l’Auditorium della Laga di Amatrice, mentre l’incontro con la popolazione e la degustazione dei prodotti tipici di Amatrice Terra Viva si svolgerà il 25 febbraio alle ore 15,30. Le inaugurazioni ad Accumoli e ad Amatrice saranno allietate da spettacoli bandistici a cura delle Bande Musicali di Amatrice e Accumoli.

«La mostra – spiegano i promotori – si propone diversi obiettivi: primo tra tutti è quello di promuovere il valore, le preziosità materiali e immateriali del territorio attraverso una visione insolita delle stesse, con una particolare attenzione alla memoria di luoghi devastati dal sisma del 2016. La realizzazione dell’iniziativa in tutte le sue parti ha coinvolto strettamente personale ed aziende locali».

L’esposizione, infatti, utilizza finestre recuperate dalle demolizioni seguite al terremoto, che forniranno una visione sulle due città. Out of the windows: una vista panoramica che sarà offerta al pubblico come se il fruitore si affacciasse alle finestre (salvate e restaurate per l’occasione) e potesse osservare le città così come si presentavano prima degli eventi catastrofici del 2016.

«Le immagini che costituiscono le visioni – proseguono gli organizzatori – sono state richieste alle rispettive comunità insediate nei Comuni di Amatrice e Accumoli, nel tentativo di dar vita a processi partecipativi, nonché alle rispettive amministrazioni comunali, ai fini di una interazione tra la popolazione e gli enti pubblici che le rappresentano più in prossimità».

Non solo le finestre per fissare immagini, suoni e parole, ma attraverso una narrazione pensata per l’occasione, il patrimonio materiale e immateriale che è andato in parte perduto con gli eventi sismici del 2016, di cui Amatrice e Accumoli sono le prime, grandi vittime, rivive anche nei cinque sensi con un corredo musicale e multimediale di accompagnamento sonoro all’evento, favorendo nel percorso anche le persone diversamente abili e svantaggiate grazie ad un servizio di assistenza per tutta la durata dell’iniziativa.

Il progetto è patrocinato dal Comune di Amatrice e dal Comune di Accumoli, con la collaborazione della Cooperativa di Comunità Radici & Ali (che ha fornito il know-how e le competenze per la realizzazione), l’Associazione Laga Insieme, l’Associazione Pro Retrosi, l’Istituto S.Alessio Margherita di Savoia, le Pro Loco di Accumoli ed Amatrice, l’impresa sociale Amatrice Terra Viva.

«Abbiamo sempre motivi di speranza»: la visita del vescovo Vito nei luoghi del terremoto

Condividere le gioie e le speranze, ma anche le tristezze e le angosce. Tra i Monti della Laga innevati il vescovo Vito si rivolge alla popolazione con semplicità e immediatezza nella sua prima visita nei luoghi del terremoto del 2016. Una visita annunciata già prima della sua ordinazione episcopale come a indicare un segno del cammino che intende percorrere con il popolo che gli è stato affidato: quello della massima vicinanza, di un destino condiviso, ma non subito. «La speranza deve sempre accompagnare ognuno di voi – dice durante la Messa celebrata nell’Auditorium di Amatrice – il vostro dolore da adesso è anche il mio, ma la speranza non deve mai finire: lo dobbiamo a quanti hanno perso la vita, ma anche a loro, ai bambini».

Lo spazio in cui si muove il nuovo vescovo di Rieti è incorniciato da abbracci, strette di mano, dalla ricerca degli occhi degli altri, ma non solo. Come indicato alla vigilia della sua ordinazione con il momento di raccoglimento a Greccio, il motore sotterraneo viene da un moto dell’anima, da un’esigenza spirituale profonda. E ad Accumoli e Amatrice lo si è visto dal concentrato momento di preghiera che ha voluto riservare solo per sé davanti ai monumenti ai caduti e nel mezzo delle macerie in zona rossa, rese ancora più irreali e stranianti dal considerevole strato di neve.

Nei due paesi distrutti dal terremoto il vescovo si è intrattenuto a lungo con le persone, cercando di conoscere, capire, accompagnare. «Abbiamo sempre motivi di speranza», ha spiegato, quasi facendo eco al saluto di mons Luigi Aquilini, che a nome della comunità ecclesiale ha indicato non tanto il dramma vissuto, ma la vitalità del territorio, la ricchezza delle sue tradizioni, la voglia di «risorgere e andare avanti, sostenuta da una grande fede».

Si avverte un grande bisogno di continuare a confidare nella Chiesa, che dal 24 agosto del 2016 non ha mai abbandonato il territorio, ma sempre fatto sentire la sua presenza, il suo accompagnamento. Una eredità che don Vito raccoglie «in punta di piedi», ma con un’attenzione già divenuta personale. E lo dimostra spiegando ai fedeli che il calice e la patena usati sono stati realizzati mettendo insieme il legno di un ulivo della sua Puglia con due pietre, una di Accumoli e l’altra di Amatrice.

Al termine della Messa, ad Amatrice, il superiore della Famiglia dei Discepoli di don Giovanni Minozzi, don Savino D’Amelio, ha introdotto il nuovo vescovo alla cifra spirituale di questo sacerdote amatriciano che tanto ha realizzato per l’Italia e per la stessa Amatrice. Sullo sfondo, la costruzione di Casa Futuro, dove prima del terremoto sorgevano i padiglioni dell’Opera per il Mezzogiorno d’Italia: un tassello importante dei progetti della ricostruzione che coinvolge direttamente la Chiesa di Rieti, con il cantiere visitato da don Vito al suo arrivo nel paese.

La mattinata si è chiusa con uno scambio di doni: da un lato la colletta dei fedeli della parrocchia dei Santi Medici di Bitonto consegnata alla parrocchia di Amatrice, dall’altro quelli al vescovo dei bambini del catechismo, dei rappresentanti della Caritas amatriciana e del parroco di Amatrice.

Nel primo pomeriggio, dopo la visita in zona Rossa accompagnato dai Carabinieri e da padre Carmelo Giannone, ad Accumoli, il vescovo è stato accolto dal suono della banda cittadina, che don Vito ha esortato a proseguire nel prezioso servizio della musica cercando di coinvolgere i giovani. Poi il saluto del parroco don Stanislao Puzio, che lo ha ringraziato riprendendo parole di speranza dal suo messaggio di auguri di Natale. Anche ad Accumoli, mons Piccinonna si è intrattenuto a lungo con la popolazione, con uno sguardo speciale per i più giovani: «Chiamatemi, quando vi sentirete soli o trascurati».

La storia di Accumoli e delle sue frazioni

Sabato 14 gennaio alle ore 10,30 presso la struttura di Accupoli, si terrà un evento conclusivo durante il quale saranno presentati alla comunità ed ai rappresentanti delle istituzioni presenti i risultati raggiunti nell’ambito del progetto “Accumoli 2030 per un’agricoltura etica e sostenibile”, ideato e coordinato dall’ODV Radici Accumolesi, e sostenuto dal cofinanziamento della Regione Lazio in risposta all’Avviso Comunità Solidali 2030.

Ad aprire l’evento, alle ore 10,30 saranno gli interventi del sindaco di Accumoli, Franca D’Angeli, e dell’assessore alla Ricostruzione della Regione Lazio, Claudio Di Berardino. Daniele Colitti della Sherpa coop relazionerà sulle attività realizzate e i risultati raggiunti attraverso il progetto, mentre la giornalista del TGR Lazio Isabella Di Chio presenterà il libro “La storia della Comunità Accumolese“, realizzato dall’Associazione e curato dal presidente Renzo Colucci, nell’ambito del progetto all’interno del percorso per la creazione della Mappa di Comunità, insieme a pannelli, copie cartacee della mappa e un video riportante le interviste realizzate, a corredo di un processo in continuo movimento.

Ad allietare la giornata i diversi collaboratori del progetto, dal Centro di Educazione Ambientale Casale Sherpa con laboratori per i più piccoli, alla Banda musicale di Accumoli, alla musica popolare con Canto a braccio e ciaramelle.
A conclusione dell’evento una degustazione dei prodotti tipici forniti da produttori locali e lavorati dai ragazzi e professori dell’Istituto Alberghiero di Rieti.

Il progetto ha avuto quale obiettivo la creazione di un nuovo e più equilibrato rapporto tra uomo ed ambiente, basato su un approccio etico e responsabile, capace di evidenziare l’agricoltura di montagna quale elemento strategico, non solamente economico ma soprattutto per la cultura che rappresenta, su cui ricostruire una Comunità sostenibile, solidale e responsabile.

Ricostruzione: nuova programmazione per le chiese, via alle delocalizzazioni

Approvato in Cabina di Coordinamento sisma 2016 un importante pacchetto di Ordinanze per accelerare la ricostruzione dei centri più colpiti, ed impegnare nuove risorse per la ricostruzione e riparazione degli edifici di culto danneggiati dal terremoto. La Cabina ha inoltre definito le nuove scadenze per la ricostruzione privata e pubblica, in accordo con il Dipartimento di Protezione civile per quanto riguarda i progetti dei beneficiari di Contributo di autonoma sistemazione e di Soluzioni abitative d’emergenza.

Le ordinanze speciali

Le Ordinanze emanate dal Commissario Straordinario per la ricostruzione, Giovanni Legnini, sulle quali si è trovata l’intesa dei sindaci e dei presidenti delle quattro regioni, riguardano le frazioni di Arquata del Tronto, Amatrice, Norcia ed un quartiere di Pioraco. Nella scorsa Cabina avevano ricevuto l’intesa anche le Ordinanze relative alle delocalizzazioni di Accumoli e al centro storico di Preci.

Le Ordinanze speciali individuano e finanziano interventi e procedure semplificata per le opere di ricostruzione pubblica più complesse, necessarie per un effettivo avvio della ricostruzione privata. Dopo un primo pacchetto di interventi in deroga che nell’ultimo anno hanno riguardato principalmente i centri storici più colpiti, ora che quegli stessi Comuni si sono dotati anche per le frazioni dei Piani straordinari di ricostruzione e dei Piani attuativi, si sono potute definire le relative Ordinanze speciali per accelerare gli interventi pubblici e dare così una prospettiva temporale chiara anche alla progettazione della ricostruzione privata.

Nella prossima Cabina di coordinamento saranno esaminati invece i testi relativi alle Ordinanze speciali di San Severino, Bolognola, Serravalle del Chienti e Campotosto, rinviate su richiesta delle Regioni interessate.

Con L’Ordinanza speciale, ad Accumoli si avvia finalmente il piano per la delocalizzazione delle frazioni di Libertino, San Giovanni, Fonte del Campo, Illica e alcuni edifici del Capoluogo, che non possono essere ricostruiti perché si trovano in aree a forte rischio idraulico e di frana, o in versanti instabili, se non in prossimità dei fossi e degli alvei. A definire le aree di atterraggio degli edifici delocalizzati è un’integrazione al Programma Straordinario di Ricostruzione di Accumoli e per la loro realizzazione vengono introdotte procedure molto semplificate e si ricorrerà al nuovo istituto del permesso edilizio convenzionato.

Ad Amatrice, con circa 68 milioni di euro, comprensivi dei 25 milioni dell’Ordinanza 129/2022, si finanziano gli interventi di eliminazione delle situazioni di dissesto, di ripristino e realizzazione dei sottoservizi e di ripristino della viabilità, delle infrastrutture e dei cimiteri nel capoluogo e in 35 frazioni, sempre a seguito della definizione del Psr da parte del Comune. Con 6 milioni si finanzia inoltre la nuova viabilità del centro storico. L’Ordinanza introduce due importanti novità. La prima è l’istituzione del Presidio di qualità della Ricostruzione, con il compito di verificare nell’ambito dello sviluppo della progettazione degli interventi di ricostruzione degli edifici pubblici e privati del centro storico di Amatrice il rispetto dei caratteri architettonici tipici o peculiari, la coerente riproposizione o reinterpretazione degli stessi e la definizione di tutti gli elementi concorrenti alla caratterizzazione delle facciate, fornendo indicazioni prescrittive e raccomandazioni. La seconda è la definizione del cronoprogramma per la ricostruzione del centro storico, con la possibilità per la Struttura commissariale di intervenire con poteri sostitutivi in caso di mancato rispetto, garantisce ai cittadini una tempistica chiara anche per gli interventi privati.

Nuovo programma per la ricostruzione delle chiese

La Cabina ha raggiunto l’intesa anche sul nuovo elenco degli interventi di ricostruzione delle chiese danneggiate dal sisma. L’Ordinanza approvata oggi dispone la programmazione per 341 nuovi interventi, per un valore di 194 milioni di euro, tra cui 28 interventi, per un valore di 22 milioni, gestiti da enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, e altri 313 interventi gestiti dalle Diocesi e Arcidiocesi delle quattro regioni. Altri 94 milioni di euro sono utili invece a integrare 91 progetti che avevano bisogno di ulteriori risorse a causa dell’aumento dei prezzi. In totale l’Ordinanza stanzia 286 milioni di euro. Gli interventi finanziati per le chiese salgono quindi a 1.246, e risultano così finanziate il 62% delle chiese danneggiate.

Le nuove scadenze

I cittadini beneficiari di Cas o Sae che ancora non abbiano provveduto, come già comunicato in occasione della Cabina del 20 dicembre, possono presentare fino a domani (31 dicembre) il progetto di ricostruzione in forma semplificata, da completare poi entro il 15 marzo 2023. Chi non è riuscito a rispettare il termine potrà presentare il progetto, ma solo in forma definitiva, entro il 31 gennaio 2023. Per tutti gli altri progetti la nuova scadenza è fissata al 31 dicembre 2023.

Con i frati ad Accumoli per riscoprire la mitezza del Natale

Gradita visita a sorpresa, ieri ad Accumoli, del Ministro generale dell’Ordine dei Frati minori. In attesa di presiedere la Santa Messa della notte di Natale nella chiesa del Santuario di Greccio, padre Masimo Fusarelli è tornato nell’area che l’ha visto presente nei giorni più duri successivi al terremoto del 2016, vissuti insieme alla popolazione nel “convento di plastica” nella frazione amatriciana di Santa Giusta.

«La sua visita ha portato alla nostra mente una parte della Regola a noi molto cara, quella in cui si esortano i frati che vanno per il mondo, ad essere miti, pacifici, modesti, mansueti e umili, parlando a tutti, onestamente come conviene», racconta padre Carmelo Giannone, frate minore della provincia pugliese presente da qualche anno nella piccola comunità religiosa di Accumoli. «Sicuramente padre Massimo, senza volerlo, ha resuscitato in noi questo desiderio di condividere la stessa professione e la gioia di essere fratelli grazie all’esempio bellissimo che ci ha lasciato san Francesco».  

Un richiamo alla mitezza che è nel cuore della testimonianza di vita del Poverello, che nella Regola esorta alla pace come stile di vita dei frati. E di questa vita “non violenta” ha parlato padre Massimo con i frati di Accumoli, condividendo l’esperienza fatta visitando i frati nel mondo, compresi quelli che portano la propria testimonianza di fede in tante nazioni ancora lontane dal dono della pace.  

«Padre Massimo ha portato tra di noi proprio lo spirito che deve avere il frate quando va per il mondo – commenta padre Carmelo – la nostra fraternità ieri ha vissuto la gioia di incontrare un fratello e la sua visita ha portato nei nostri cuori la gioia di far parte di una grande famiglia che ha scelto il Vangelo come stile di vita».  

Lo spirito vissuto durante l’incontro di Accumoli è stato lo stesso con il quale san Francesco richiamava al senso del Natale nella notte del 25 dicembre 1223, quando a Greccio ha dato vita al primo presepe. Un atteggiamento di semplicità guidato dall’idea di un Dio che intende incontrare l’uomo facendosi carne come lui. 

«In questi luoghi che hanno vissuto la piaga del terremoto – nota padre Carmelo – la mitezza è un valore della ricostruzione se non la si intende solo come l’edificare con mattoni e cemento, ma con i valori umani, come comunità che sa vivere i valori evangelici secondo l’insegnamento di san Francesco. La visita del Ministro ci sprona a edificare le vite sull’essere fratelli, come il Dio che vuole diventare uomo ci ha insegnato».