Radici e Ali, la cooperativa di comunità di Accumoli e Amatrice si presenta

Un esperimento socioeconomico nei comuni del sisma 2016. Si chiama “Radici e Ali” la Cooperativa di Comunità fondata da cittadini di Accumoli e Amatrice, sostenuta da due associazioni territoriali, “Radici Accumolesi” e “Laga Insieme Onlus”, e supportata da Legacoop Lazio.

Il 17 dicembre alle ore 10,30 presso l’Auditorium della Laga di Amatrice, la Cooperativa incontrerà i cittadini per condividere tutti insieme le attività da svolgere per il territorio. L’evento sarà moderato dalla giornalista e conduttrice di Tgr Lazio Isabella Di Chio.

L’obiettivo del neonato soggetto imprenditoriale è quello di dare vita – in sinergia con le istituzioni locali – a un patto intergenerazionale che riconsegni ai giovani i territori dove sono nati, contrastando lo spopolamento attraverso lo sviluppo di progettualità tese a rivitalizzare un’economia locale che ancora oggi, a oltre sei anni dal terremoto, deve fare i conti con la lentezza della ricostruzione privata.

I fondatori della Cooperativa, che si è ufficialmente costituita lo scorso 4 novembre, hanno scelto il primo presidente: si tratta di Armando Nanni, ambientalista, appassionato escursionista, dedito da sempre al sociale.

«Abbiamo voluto siglare un patto tra generazioni e tra le diverse anime della comunità – dice Nanni – per sostenere la riterritorializzazione attraverso la valorizzazione delle straordinarie risorse che questi luoghi possiedono in termini naturalistici e culturali: basti pensare ai due beni patrimonio Unesco di cui siamo – per la nostra quota parte – custodi, quali la Transumanza e i muretti a secco, ma anche ai tanti edifici di culto e dell’architettura rurale disseminati in queste zone, elementi fortemente identitari che intendiamo proteggere e valorizzare. Ma Radici e Ali – continua – si occuperà anche di sociale, conservando le attività già in essere come quella di assistenza agli anziani. Il tutto, in sinergia con le istituzioni locali: abbiamo avviato infatti un dialogo molto produttivo con le Amministrazioni dei due Comuni».

La neonata Cooperativa ha già presentato diverse proposte progettuali all’interno dei bandi della misura 2.2 del Fondo complementare aree sisma del PNRR. Radici e Ali è parte integrante del partenariato che coinvolge i Comuni di Accumoli, Borbona, Cittareale, Leonessa, Posta e di cui Amatrice è capofila. Il partenariato pubblico-privato, costituito grazie al lavoro di Legacoop Lazio, coinvolge altre cooperative e associazioni del territorio.

L’evento sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook Amatrice News.

Riaperto ad Amatrice “il Castagneto”, albergo e ristorante distrutto dal terremoto e ricostruito

«Uno dei maggiori simboli delle nostre radici, della nostra tradizione, delle nostre eccellenze, a partire da quella gastronomica, che ci ha reso famosi nel mondo», ma anche «simbolo di chi non ha mollato, di chi non si è arreso e che ha fatto del proprio dolore, la spinta per resistere».

Con queste parole il sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi, ha salutato la rinascita dell’hotel-ristorante Il Castagneto, struttura alberghiera ricostruita dopo essere stata demolita a più di sei anni dal sisma del 2016.

La nuova struttura è stata inaugurata il 10 dicembre alla presenza del Commissario Straordinario per la ricostruzione sisma 2016, Giovanni Legnini. La struttura, realizzata in acciaio, legno e calcestruzzo armato, è dotata di 31 stanze ed è costata oltre 3 milioni di euro, nel rispetto dei più avanzati requisiti di risparmio energetico e sicurezza sismica. Il nuovo inizio per la struttura ricettiva, in attività dagli anni ‘60, ha un forte carico simbolico per la ripresa economica di Amatrice e per tutta l’area colpita dal terremoto.

All’inagurazione hanno partecipato anche gli assessori regionali Claudio Di Berardino e Alessio D’Amato e il consigliere regionale Sergio Pirozzi.

Sisma 2016: raggiunta l’intesa sul Testo Unico della ricostruzione privata

La Cabina di Coordinamento Sisma 2016, presieduta dal Commissario Giovanni Legnini, ha raggiunto oggi l’intesa sul Testo Unico della ricostruzione privata che riorganizza, semplifica ed innova le norme contenute in sessantuno Ordinanze, che vengono contestualmente abrogate.

Il nuovo Testo sarà adottato formalmente e illustrato nei dettagli nei prossimi giorni, non appena ottenuto il via libera della Corte dei Conti, ed entrerà in vigore il primo gennaio 2023 insieme alla nuova piattaforma telematica Gedisi per la gestione delle pratiche sisma.

È la prima volta che in una ricostruzione post sisma viene varato un Testo Unico della normativa, che rimarrà “unico” anche in futuro, con l’integrazione diretta nel testo di eventuali successive modifiche. Il Testo raccoglie in 130 articoli e 15 allegati oltre 550 disposizioni (con 65 allegati) che sono state adottate a partire dal 2016, superando un quadro di regole stratificato, a volte sovrapposte, di difficile comprensione.

Al di là della semplificazione e del riordino delle norme, il Testo apporta innovazioni anche sostanziali, che danno alla ricostruzione dopo il terremoto in Centro Italia una configurazione più semplice, attenta alle caratteristiche del territorio e alle esigenze dei cittadini. Vengono introdotte nuove norme, in particolare, per favorire il completamento della ricostruzione, ampliando ad esempio le tipologie di edifici ammessi al contributo o consentendo ai comuni di subentrare, in taluni casi, ai proprietari privati. E si delineano per la prima volta i principi che orientano la ricostruzione, cioè speditezza e semplificazione amministrativa, legalità, imparzialità, trasparenza, partecipazione, e le sue finalità: sicurezza degli edifici e del territorio, sostenibilità ambientale, efficienza energetica, qualità architettonica, tutela e valorizzazione del patrimonio, lo sviluppo sostenibile.

«Oggi si conclude un lavoro imponente, lungo ed approfondito, che è frutto di una consultazione pubblica e del confronto con tutti gli attori della ricostruzione. Voglio ringraziare in modo particolare – ha detto il Commissario Legnini – le Regioni e i loro Uffici Speciali per la ricostruzione, che hanno dato un apporto decisivo, lo staff della Struttura guidato da Pierluigi Mantini, e i comuni, i professionisti, le imprese, i sindacati, i comitati e le associazioni dei cittadini, che hanno contribuito e condiviso».

Conferito il Premio di Laurea Andrea Tomei

Festeggiata ad Amatrice lo scorso 21 novembre la festa degli alberi organizzata dalla sezione locale del CAI.

La Giornata dell’Albero, istituita con legge nazionale nel 2013, vuole ricordare il ruolo fondamentale che gli alberi, ed il mondo verde in generale, ricoprono per la salute del pianeta e anche il lavoro svolto dalla sezione amatriciana per la conoscenza e la salvaguardia degli alberi presenti sul territorio.

Una bella manifestazione alla quale hanno preso parte anche gli studenti del Liceo Scientifico e sportivo di Amatrice i quali hanno ascoltato con interesse gli interventi scientifici del professor Giancarlo Tondi, che ha parlato dell’orto botanico che sta prendendo forma presso la Casa della Montagna e di quello di Preta, curato con particolare attenzione dallo stesso Tondi e da Andrea Tomei, giovane laureato in Conservazione e Restauro dell’Ambiente Forestale e Difesa del Suolo purtroppo scomparso durante il sisma del 2016.

All’intervento del professor Tondi ha fatto seguito quello della prof.ssa Angela Lo Monaco, sul tema dell’età degli alberi. Dopo gli interventi e i saluti istituzionali portati dal vicepresidente della sezione CAI di Amatrice Paolo Plini, dal sindaco Giorgio Cortellesi, da Ilo Berni del CAI Regionale, da Antonio Di Grottole della TAM nazionale, da Annamaria Renzi dirigente scolastico dell’Istituto Omnicomprensivo Marchionne di Amatrice, si è entrati nel momento clou dalla giornata ovvero il Premio di laurea magistrale Andrea Tomei.

Giunto ormai alla V edizione il Premio, assegnato grazie alla collaborazione tra l’Università della Tuscia, dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali, la Commissione Regionale TAM del CAI, il gruppo regionale CAI del Lazio e la Sezione del CAI di Amatrice, è stato conferito a due studenti dell’Università della Tuscia rispettivamente il dottor Paolo Bellezza di Rieti ed il dottor Alessandro Martinelli di Viterbo.

In conclusione si è ricordato nuovamente Andrea Tomei giovane amatriciano e operatore TAM laureato nell’Ateneo Viterbese, diplomato presso il liceo di Amatrice, molto attaccato alla sua terra e sempre attento alla tutela dell’ambiente di cui aveva fatto ragione di vita.

Torna il Premio di Laurea dedicato ad Andrea Tomei

In occasione della Giornata Nazionale degli alberi il CAI di Amatrice prepara un convegno e la V edizione del Premio di Laurea Andrea Tomei.

Si svolgerà il 21 novembre 2022, alle ore 10, presso l’Auditorium della Laga la manifestazione organizzata dalla sezione CAI di Amatrice in occasione della giornata nazionale degli alberi istituita con legge nazionale nel 2013.

Sarà l’occasione per ricordare il ruolo fondamentale che gli alberi, ed il mondo verde in generale, ricoprono per la salute del pianeta e anche del lavoro svolto dalla sezione amatriciana per la conoscenza e la salvaguardia degli alberi presenti sul territorio amatriciano. Alla manifestazione parteciperanno rappresentanti del Comune di Amatrice, CAI regionale, della TAM (Tutela Ambiente Montano) regionale e Nazionale, della scuola Marchionne di Amatrice e del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Quest’anno saranno presenti tutti i ragazzi del Liceo Scientifico e Sportivo di Amatrice. Ai saluti istituzionali seguiranno approfondimenti scientifici curati dal Prof. Giancarlo Tondi, del CAI Amatrice, che illustrerà il progetto dell’Orto Botanico che sorgerà nei pressi della Casa della Montagna e voluto dalla sezione di Amatrice e dalla prof.ssa Angela Lo Monaco, dell’università della Tuscia, con un intervento sull’età degli alberi.

Momento fondamentale della manifestazione, sarà la premiazione dei due vincitori del premio di Laurea Andrea Tomei giunto alla 5° edizione. Il premio assegnato grazie alla collaborazione con l’Università della Tuscia, dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali, la Commissione Regionale TAM del CAI ed il gruppo regionale CAI del Lazio, permetterà di premiare due vincitori: il dott. Paolo Bellezza di Rieti e il dott. Alessandro Martinelli di Viterbo che illustreranno brevemente le loro tesi di laurea magistrale.

Sarà l’occasione per ricordare Andrea, giovane amatriciano e operatore TAM laureato nell’Ateneo Viterbese, diplomato presso il liceo di Amatrice. I giovani liceali e tutti i presenti avranno l’occasione di partecipare ad una giornata dedicata alla salvaguardia della natura e al ricordo di un ragazzo unico che della tutela dell’ambiente aveva fatto ragione di vita.

È amatriciano uno dei migliori formaggi al mondo

Testa a testa con Svizzera, Belgio, Francia, Germania e Stati Uniti, Ma-Trù, il formaggio prodotto dall’azienda tutta reatina Caseificio Storico Amatrice, conquista la classifica Super Gold del World Cheese Awards 2022-2023. Tra i migliori 16 formaggi al mondo finisce il pecorino amatriciano di un’azienda di casa, quella Fratelli Petrucci che da 50 anni produce formaggi di qualità tramandando un mestiere da generazioni.

Il concorso World Cheese Awards è il più grande evento mondiale dedicato esclusivamente al formaggio. Nell’edizione 2022 sono stati eletti i migliori prodotti caseari al mondo alla quale erano iscritti 4.434 formaggi provenienti da 42 paesi e 900 aziende di tutto il mondo. Ha ben figurato l’Italia, che ha piazzato nella classifica dei migliori 15 tre produzioni tra cui proprio il pecorino amatriciano Ma-Trù dei Fratelli Petrucci.

I formaggi iscritti ai World Cheese Awards 2022 sono stati giudicati da 250 esperti e sono classificati in quattro diverse categorie: bronzo, argento, oro e super oro. Tra i Super Oro, figura il prodotto delle terre amatriciane. Il Ma-Trù è vanto e fiore all’occhiello dell’azienda, consigliato nella preparazione della ricetta per la pasta all’amatriciana e della gricia, che riassume in sé le migliori virtù della produzione, ed è facilmente riconoscibile dalla P stampigliata sulla crosta. La formatura viene fatta ancora con delle fascere in legno come usavano fare i vecchi pastori reatini ed ogni volta le forme si presentato diverse. Ma non basta.

Nella categoria Oro ci sono altri tre formaggi prodotti dal caseificio storico di Amatrice: pecorino Lo Sbronzo, Il Magnifico e Il Brigante l’erborinato di capra. Nella categoria Silver si è fatto apprezzare il Pecorino di montagna di Amatrice mentre nella categoria Bronze tra i migliori c’è il Pecorino di Amatrice, Settecolli, Giuncato, Gorzano e Gran Riserva di Grotta.

«È motivo di grande soddisfazione per noi – dicono Alessandro e Simone Petrucci che portano avanti l’azienda di famiglia – ritrovarci con risultati così importanti che sicuramente premiano il lavoro, la dedizione ma anche la qualità dei prodotti ed i metodi di lavorazione».

La famiglia Petrucci produce formaggi che rispettano i canoni dell’alta qualità e della genuinità nel settore caseario e realizzati nello stabilimento di Amatrice, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, da latte raccolto nelle aree limitrofe e lavorato entro le 24 ore dalla mungitura.

Lo stabilimento produttivo è sempre aperto per garantire la lavorazione del latte in tutti i periodi dell’anno, rispettando la stagionalità della produzione da parte delle greggi. Per i formaggi dei Fratelli Petrucci anche le medaglie d’oro e d’argento del prestigioso Concours International de Lyon.

Foto Facebook Caseificio Storico Amatrice

Amatrice, tutto pronto per la festa di San Martino

È tutto pronto per la 26esima edizione della festa di San Martino, il consueto evento organizzato dal CAI Amatrice che si svolgerà domenica 13 novembre. Una manifestazione molto cara alla sezione che prepara ogni anno con particolare attenzione questa ricorrenza. Come di consueto si svolgerà l’escursione che da Amatrice, percorrendo il sentiero CAI n° 300, porterà fino alla chiesa di San Martino: una pieve ai piedi dei Monti della Laga molto amata dagli amatriciani e da chi va in montagna per il suo alto valore simbolico.

Anche quest’anno parteciperanno all’evento le quattro sezioni del gruppo Ri.Am.A.Le. (Rieti, Amatrice, Antrodoco, Leonessa) e la sezione di Macerata. Nutrito il gruppo di giovani aquilotti infatti, oltre al gruppo di Alpinismo Giovanile della sezione amatriciana “Lupi della Laga”, parteciperanno quelli delle sezioni di Ascoli Piceno, di Antrodoco, di Rieti e di Macerata. All’arrivo dell’escursione sarà celebrata all’aperto la Santa Messa officiata da monsignor Luigi Aquilini; a seguire il ristoro che riserverà una sorpresa per tutti i partecipanti. Infatti, rifacendosi alla tradizione, le pietanze saranno servite dentro “lu sparrone” meglio conosciuto in italiano come canovaccio.

Nei tempi passati era consuetudine utilizzarlo per vari usi ma prevalentemente per contenere al suo interno la “montricchiata”, ovvero il pranzo dei contadini.

“Lu sparrone” rimarrà a ogni partecipante come ricordo della giornata. A margine della festa verrà allestito il mercatino di beneficenza organizzato dalla parrocchia. Il ricavato della festa sarà devoluto per migliorie alla provvisoria chiesa dell’Iconetta. Per ogni informazione si può consultare il sito internet www.caiamatrice.it oppure la pagina facebook Cai sezione di Amatrice.

Amatrice, prosegue l’affetto dell’associazionismo

Anche quest’anno, per la sesta volta dopo il terremoto, iscritti e rappresentanti dell’ADA (Associazione diritti dell’Anziano) hanno effettuato un viaggio di solidarietà ad Amatrice all’insegna dell’iniziativa denominata “Uno spazio per il dolore…un abbraccio per la solidarietà”.

Ne parla il presidente dell’Associazione “Colli sabini” di Cantalupo Luciano Fabrizi, rappresentante dell’ADA per la Sabina. Ad Amatrice era presente anche l’Associazione Fiano Romano con la rappresentante Maria Pia Tropiano.

«È stata una giornata commovente ed interessante – racconta Luciano Fabrizi – quando a bordo di due pullman abbiamo raggiunto il “Giardino della memoria” ove abbiamo deposto un omaggio floreale alla stele che ricorda le vittime del terremoto. È seguito un momento di raccoglimento e di preghiera insieme ad Adriana D’Andrea della UIL Pensionati Sabina romana, Saverio Crostella dirigente ADA regionale, Giancarlo di Paolo, Presidente del Centro anziani di Cantalupo».

Per il Comune di Amatrice è venuto a porgere i saluti il consigliere Fabio D’Angelo, delegato ai Servizi Sociali.

“Il Romanzo dell’Amatriciana”: su Rai 3 il documentario del reatino Roberto Palozzi

La puntata di Geo in onda su Rai 3 venerdì 4 novembre, avrà tra i suoi protagonisti anche la provincia di Rieti. Nel corso dell’episodio, infatti, verrà trasmesso il documentario “Il romanzo dell’Amatriciana“, evidentemente dedicato alla storia della celebre pasta originaria di Amatrice.

Scritto e diretto dal regista reatino Roberto Palozzi, il documentario ripercorre le vicende della ricetta divenuta una dei simboli della cucina romana, evidenziando, però, come quest’ultima si sia solamente limitata ad adottare un piatto la cui paternità vera risiede del tutto tra le aspre montagne dell’amatriciano.

In bianco o con il pomodoro, ristoratori e cuochi locali mostreranno come cucinare appropriatamente la vera pasta all’Amatriciana, secondo la ricetta originale dei pastori di Amatrice. E si sottolineerà quanto l’utilizzo degli ingredienti del territorio (a cominciare dal guanciale e dal pecorino amatriciani) rappresenti una vera e propria conditio sine qua non per ottenere il gusto autentico e inimitabile di una delle paste italiane più famose.

Nella puntata di Geo di giovedì 3 novembre, inoltre, sarà trasmesso un altro lavoro inedito di Roberto Palozzi intitolato “La flotta e le cozze”.

Girato nella penisola Flegrea nel territorio di Bacoli (NA), il documentario racconta la straordinaria vicenda dell’antica città imperiale di Baia: luogo di villeggiatura degli imperatori romani e sede dell’imponente flotta imperiale, che fu a lungo creduta persa per sempre, fino a quando non fu ritrovata sotto la superficie del mare.

Amatrice e Accumoli: riparte il recupero delle opere, si cercano restauratori

A pochi mesi dalla conclusione della grande mostra dedicata all’arte sacra di Amatrice e Accumoli recuperata dopo il sisma del 2016, la Fondazione Varrone rilancia l’attività di restauro e valorizzazione delle opere d’arte dei due comuni più colpiti dal terremoto. Primo atto, la ricerca di restauratori abilitati residenti o domiciliati nella provincia di Rieti a cui affidare il nuovo nucleo di opere individuate dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area metropolitana di Roma e per la Provincia di Rieti.

L’avviso è consultabile sul sito www.fondazionevarrone.it e sarà aperto fino al 26 ottobre 2022. La selezione è riservata a restauratori abilitati nel settore 3 (manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile), residenti o domiciliati nella provincia di Rieti da almeno 12 mesi, che abbiano in provincia di Rieti la sede operativa dell’attività e che possano eseguire gli interventi di restauro presso propri laboratori. Gli interessati possono inviare il proprio curriculum vitae – esclusivamente per email – all’indirizzo fondazione@fondazionevarrone.it entro e non oltre le ore 24 di mercoledì 26 ottobre.

Le opere d’arte che verranno sottoposte a restauro sono in gran parte custodite nei depositi temporanei di Cittaducale e Rieti e rappresentano il secondo blocco di “beni mobili” affidato dalla Soprintendenza alla Fondazione per accelerarne il recupero e la valorizzazione, così da garantire al processo di ricostruzione in atto il necessario aggancio alla memoria storica e artistica delle comunità di Amatrice e Accumoli. Un’attività intrapresa dalla Fondazione nel maggio 2019 sulla base dell’accordo quadro sottoscritto con Soprintendenze e Comuni interessati e con la Chiesa di Rieti.