Ad Antrodoco e Borgo Velino l’edizione 2021 del “Cunti e Racconti Velino Festival”

Ai nastri di partenza l’edizione 2021 del “Cunti e Racconti Velino Festival”, come sempre ricca di appuntamenti culturali negli storici borghi della Valle del Velino. La manifestazione, inserita nella programmazione estiva regionale “L’Estate delle Meraviglie”, è stata realizzata con il sostegno del MiC, della Regione Lazio e dei Comuni di Antrodoco e Borgo Velino.

La direzione artistica di “Ondadurto Teatro”, in collaborazione con il “Teatro San’Agostino”, proporrà racconti di storie lontane e leggende incantate tradizionali che vivono ancora nei nostri ricordi. Un viaggio articolato da vari elementi e tecniche narrative: dalle arti dello spettacolo al nouveau cirque, dalla danza al video, alla musica, al teatro.

Un progetto che vuole sviluppare il rapporto con il pubblico in modo non convenzionale e innovativo, al fine di preservare, ampliare, diversificare il pubblico e favorire il dialogo interculturale e il rispetto tra persone di culture diverse.

Si comincia ad Antrodoco il 21 luglio alle ore 21,30 in Piazza del Popolo con l’Associazione Castaldato con il suo spettacolo di doppiaggio “Così parlò Introdoco”. Una rivisitazione in chiave goliardica attraverso battute dialettali, canti, stornelli e inserzioni del panorama artistico italiano. Un lavoro che porta leggerezza ed evasione, frutto di una stimolante collaborazione tra i 6 personaggi che animano lo spettacolo.

Il 22 luglio alle ore 21,30, presso la Chiesa di Santa Maria extra Moenia di Antrodoco, andrà in scena la performance di circo contemporaneo “Sonata per tubi”, a cura della compagnia Nando e Maila. Uno spettacolo di circo contemporaneo, cantato e suonato dal vivo, che ricerca le possibilità musicali di oggetti ed attrezzi di circo, trasformandoli in strumenti musicali attraverso l’ingegno e l’uso della tecnologia: «Ogni cosa che tocchiamo o facciamo emette suono: sia gli attrezzi di circo, che il palco, che noi stessi».

La programmazione prosegue il 23 luglio alle ore 21,30, presso il Teatro Sant’Agostino di Antrodoco, con lo spettacolo di teatro e musica “Aspettando Cabarecht” a cura di Ondadurto Teatro & Karma B. Tre Drag Queen ci condurranno in un viaggio che svelerà le contraddizioni e le ipocrisie della società, fondendo il Mondo del Drag con Varietà, Cabaret e Physical Theatre.

Il titolo dello spettacolo strizza l’occhio alle opere di Bertold Brecht e Kurt Waill, che insieme hanno generato un nuovo linguaggio artistico dove la protesta politica e civile si combinano con l’appeal musicale (solo apparentemente) spensierato del Cabaret.

I Drag show oggi, proprio come il cabaret allora, coniugano ironia e cultura pop a sferzate satiriche su tutti quei pregiudizi, quelle falsità e quelle imposizioni sociali tipiche della società contemporanea – in particolare legate ai ruoli di genere, che nel Drag sono scherniti e distorti rivelandone la natura di costrutto sociale. Citando proprio Brecht “Nel mondo l’uomo è vivo solo a un patto: se può scordar che a guisa d’uomo è fatto”.

Il 24 luglio doppio spettacolo. Si comincia alle ore 21,30, presso la Chiesa di Santa Maria extra Moenia di Antrodoco, con Carlo Diego Massari che proporrà la performance di danza “A peso morto”. Uno studio open-air sul vuoto, una ricerca che comincia proprio in periferia e che lì vuole restare, al margine, per raccontare e dare, forse, l’ultimo fiato a corpi esanimi di eroi, re, divinità caduti in disgrazia, che attendono malinconici e sognanti che qualcuno gli si avvicini per “attaccare bottone”, per sentirsi ancora importanti.

Alle ore 22,00 sarà la volta dello spettacolo di circo contemporaneo “Ramingo Circus”, a cura di Circo Ramingo. “Shottini” volanti, uova cucinate in equilibri precari e numeri acrobatici da togliere il fiato. Rola bola estremo, acrobatica aerea, mano a mano, ruota cyr sono solo alcuni dei numeri che verranno proposti al pubblico. In un atmosfera da bar, i due artisti si raccontano attraverso contrasti e riavvicinamenti, brindisi, passaggi di clavette e una cenetta a passo di danza.

Doppio appuntamento anche il 25 luglio. Alle ore 18,00 presso il Teatro Sant’Agostino di Antrodoco, Illoco Teatro proporrà lo spettacolo di teatro per ragazzi “Lumen”. Il racconto di come l’uomo, nella storia, è riuscito a vincere le sue paure, a spiegare i fenomeni naturali grazie alla scienza, ma soprattutto all’immaginazione; Il rapporto tra l’umanità e i misteri del cielo e delle stelle attraverso le peripezie e la vita privata di una famosa scienziata del Novecento: Marie Curie, una migrante che ha fatto la storia: «Per crescere bisogna fare ogni giorno una cosa di cui si ha paura». Così la vita privata della scienziata scorre accanto alle vicende di alcuni protagonisti della storia della scienza e della filosofia: Copernico, Giordano Bruno, Galileo, Newton, Einstein.

Alle ore 19,15 presso Largo Santa Chiara ad Antrodoco, l’Accademia di Santa Cecilia proporrà un concerto di musica classica. Un ensemble di clarinetti formato da giovani diplomati presso il Conservatorio S. Cecilia di Roma. Il gruppo vuole creare un’atmosfera briosa che si realizza con il variopinto repertorio eseguito: si spazia infatti tra Ouverture d’opera, Swing, passando per il Tango nonché brani originali. Il retroscena musicale dei componenti del gruppo è variegato: tra essi vi sono compositori, musicisti dell’Orchestra Giovanile dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia, di varie orchestre e di gruppi di musica da camera che mettono insieme le proprie esperienze per creare, in cinque, un sound coinvolgente per l’ascoltatore. Il concerto ha il Patrocinio del Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Coordinamento per la produzione musicale M° Daniele Rossi. Direzione Artistica Giuseppe Grassi.

Il 26 luglio l’ultimo degli appuntamenti previsto ad Antrodoco: alle ore 21,30, presso Largo Santa Chiara, la Schola Cantorum chiuderà la programmazione con un concerto in coro polifonico a quattro voci: soprani, contralti, tenori e bassi. La Schola Cantorum Antrodoco, costituitasi nel 2001 in associazione culturale, è un gruppo nato e cresciuto nella parrocchia di S. Maria Assunta di Antrodoco, composto da coristi non professionisti, ma con una grande passione per il canto. In continua crescita sia quantitativa che qualitativa, il coro da circa 21 anni è sotto la direzione del M° Franco Minelli.

Il 30 e 31 Luglio il Festival si sposta nella vicina Borgo Velino.

Il 30 luglio alle ore 18,30 in Piazza Umberto I a Borgo Velino, la compagnia Stalker Teatro proporrà lo spettacolo “Steli”. Un “intervento urbano” realizzato in collaborazione con il Dipartimento Educazione del Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli. Una performance visionaria, un ponte tra arte visiva e performing artinterattiva dal forte impatto visivo che si rivolge ad un pubblico eterogeneo, curioso e attento alle novità.

Alle ore 21,15 in Piazza Mazzini, va in scena “Twain_CPD/ Isabelle” a cura di Anonima Teatri. Lo spettacolo è tratto dalla storia vera di Victoria Donda: prima figlia di “desaparecidos”(arrestati e torturati all’interno della prigione dell’Esma, nata dentro quella prigione e poi “adottata e rieducata”da suo zio, ufficiale dell’esercito, fautore dell’arresto dei genitori di Victoria) ad essere eletta alla camera dei deputati argentina. Isabel è una donna, molte donne, è figlia, sorella e madre. Isabel è la forza dell’essere umano, il sorriso sulle labbra di una ragazzina felice per un raggio di sole. Isabel è la costante ricerca della normalità e della quotidianità perduta, è la speranza che fatica a soccombere, Isabel è la forza di adattarsi ai cambiamenti … Isabel è una donna semplice e come lei ce ne sono tante. “Questa storia è come tante altre storie, solo che questa è la storia di Isabel e per questo è speciale ed unica”.

Alle ore 22,00, sempre in Piazza Mazzini, uno spettacolo di teatro e musica a cura di Ondadurto Teatro, “C’era ina volta – a VR experience”. Uno show fisico digitale, un mondo fantastico, surreale e sorprendente. Una immersione VR in 3D a 360 gradi: un progetto sorprendente in cui lo spettatore si trova al centro, totalmente circondato in un’esperienza con grandi macchinari ed effetti spettacolari, per uno show VR dal grande impatto emotivo. Un’esperienza tecnologica altamente digitale, in cui realtà “live” e realtà “virtuale” si confondo e si mescolano.

La serata si concluderà alle ore 23,00, in Piazza Umberto I, con la performance di Stalker Teatro “Steli”, uno spettacolo dal vivo visionario, un ponte tra arte visiva e performing art.

Il 31 luglio, alle ore 21,15 il concerto “Albero di Canto” a cura di MuTraBA. MuTraBA opera dal 2003 nell’ambito della ricerca e della rielaborazione del patrimonio canoro, coreutico e strumentale dell’Italia centrale con particolare attenzione all’area della provincia di Rieti.

A seguire, alle ore 22,00 la performance di teatro e danza “Twain_CPD / Powder#2” della compagnia Petrillo Danza. Lo spettacolo amplia lo studio delle dinamiche fisiche che condizionano il movimento del corpo, più specificatamente del corpo-polvere; il corpo diventa perciò mezzo e luogo di indagine che, messo in relazione con l’elemento, ne evoca il significante, il senso.

Il corpo-polvere si muove, si scompone e dà inizio a un movimento dinamico, lottando con le forze di cui è composto: elabora traiettorie dove la danza diventa gesto tecnico, prestazione, immagine, poesia.

Per finire, alle ore 22,30 lo spettacolo di circo contemporaneo “V.O.G.O.T.” della compagnia Duo Masawa. Cinque sensi si intrecciano dal primo momento in cui l’uomo scopre se stesso e il mondo che lo circonda, si intrecciano come la danza e l’acrobazia. Una scoperta che ci porta a esplorare e fare tesoro delle sensazioni che lasciano impronte indelebili nel nostro percorso di vita. Il nostro presente è il risultato del nostalgico ricordo di ogni percezione impressa nella nostra memoria.

Per info: Ondadurto Teatro 388 1704482
Si consiglia la prenotazione
https://www.facebook.com/velinofestival

“Ora corri”, Borgovelino!

In un tempo così difficile e complicato come quello che è stato, la parrocchia di Borgo Velino ha cercato di dare un segnale di ritorno alla normalità e di voglia di tornare alla quotidianità rispettando però a pieno regime le regole imposte.

Un numero cospicuo di bambini ha risposto in modo propositivo partecipando anche quest’anno al campo estivo “Ora corri! …è il tuo momento” . E sì, era proprio il momento di ricominciare e i genitori hanno mostrato e dato fiducia ancora al parroco don Giovanni sempre pronto a raccogliere le sfide, quest’anno più che mai in modo coscienzioso e responsabile!

Con il prezioso ausilio di suor Luigina e don Luca Scolari, responsabile della Pastorale Giovanile diocesana, che hanno aiutato a mettere a punto il progetto in questo tempo di “covid” e il supporto del vescovo Domenico, che ha dato la spinta vera a fare per tornare a vivere.  Vivere insieme e vivere con Gesù in questo momento è stato più che mai importante, e ha reso tutti noi ancora più uniti e fiduciosi nel domani.

Nuovi spazi per i bambini: Caritas arricchisce la parrocchia di Borgovelino di una nuova sala polivalente

Un pomeriggio di doppia festa per Borgo Velino: venerdì 1 novembre, infatti, la comunità si è riunita per celebrare la festa di Ognissanti insieme all’inaugurazione della sala comunitaria interamente dedicata ai bambini per loro attività di catechismo.

Durante la messa che ha preceduto la cerimonia, il vescovo Domenico ha ricordato i nostri fratelli defunti e celebrato l’operato dei santi. «Oggi viviamo sotto un cielo plumbeo che non lascia passare la luce e la nostra vita si appiattisce. I santi, invece, ci fanno capire che il mondo non è piatto perché hanno la capacità di combattere e di costruire legami duraturi nel tempo».

Alla fine della funzione i cittadini, accompagnati da una nuvola di allegri bambini, si sono poi ritrovati nella soglia della nuova struttura, situata all’interno della scuola per l’infanzia Giovanni XXIII, per il taglio del nastro.

Un progetto fortemente voluto dal vescovo di Rieti che, grazie al contributo di Caritas, ha permesso ai più piccoli di avere un’aula per il catechismo, dopo che ne erano rimasti sprovvisti a causa del sisma del 2016.

«Questa inaugurazione – ha affermato mons Pompili – è solo un presagio di quello che deve essere fatto. La ricostruzione delle chiese sta a cuore a tutti perché senza una chiesa la comunità non riesce a ritrovarsi», rassicurando inoltre i fedeli in merito all’ avanzamento dei lavori nella chiesa di San Matteo.

Ecco quindi che i ragazzi, armati di forbici, hanno poi tagliato la fettuccia rossa, illuminati da una pioggia di fuochi d’artificio. Grande stupore nel vedere uno spazio grande e luminoso, dalle pareti colorate sulle quali appaiono foto dei ragazzi e calendari con gli appuntamenti liturgici.

Tanta la gioia nei volti e tante le parole di ringraziamento. I primi a prendere parola sono stati i genitori: «dopo essere stati ospiti in quasi tutti i locali pubblici del comune, dalla biblioteca al centro anziani, finalmente i nostri ragazzi hanno un luogo idoneo per svolgere il catechismo. Vi siamo grati per aver donato alla comunità questa splendida sala a misura di bambino e ci auguriamo che con oggi sia solo l’inizio di numerosi occasioni per stare insieme e condividere momenti di gioia con i nostri bambini».

In seguito, sono stati proprio i più piccini ad intervenire «grazie per averci donato un luogo per condividere e crescere insieme con la parrocchia. Il nostro paese è fatto di bambini che hanno voglia di fare tante cose e così abbiamo la possibilità di costruire e pensare a un futuro migliore. Noi, come dice il motto del campo estivo, vogliamo andare avanti e non cadere nella trappola di rimanere fermi».

È infine Don Giovanni, parroco di Borgo Velino, ad esprimere la sua gioia. «Sono molto contento, il vescovo è sempre presente in queste terre e  la gente non si senta abbandonata, c’è il vero pastore che si prende cura della comunità. Dopo tanti anni oggi apriamo l’aula del catechismo ed è una cosa bellissima che dimostra che la Caritas si prende cura non solo delle persone povere ma anche delle intere comunità».

Terremoto, Di Berardino: il Consiglio Lazio semplifica la ricostruzione di edifici pubblici e privati

«Nei 15 comuni dell’area del cratere interessati dal sisma del 2016 saranno in vigore procedure semplificate per la ricostruzione di edifici sia pubblici che privati. Lo ha deciso nel pomeriggio il Consiglio regionale del Lazio votando il testo proposto dall’assessorato alle Politiche per la ricostruzione, che ha rimodulato – anche in collaborazione agli assessorati all’Urbanista e ai Lavori pubblici – l’emendamento del presidente e dei membri della XII commissione e il subemendamento proposto dal consigliere Fabio Refrigeri.
Da oggi gli edifici in area agricola potranno essere ricostruiti con una sagoma diversa rispetto a quella originale purché venga mantenuto il volume e la destinazione d’uso dell’immobile. Inoltre, i programmi e piani di opere pubbliche o di progetti privati di pubblico interesse potranno essere approvati anche in variante agli strumenti urbanistici; le pratiche saranno gestite interamente dalla Conferenza Unificata istituita presso la Regione, snellendo e semplificando l’iter autorizzativo.
Altra novità riguarda la possibilità, per i proprietari delle seconde case, di poter istallare moduli abitativi provvisori, salvaguardando così anche la vitalità dei territori e scongiurando lo spopolamento.
Il testo, oltre a raccogliere e razionalizzare le proposte emerse nel dibattito al collegato, dà risposta alle richieste, avanzate anche formalmente, dei sindaci dell’area del cratere elaborate durante il costante rapporto di collaborazione istituzionale».

Lo comunica in una nota Claudio Di Berardino, assessore alle Politiche per la ricostruzione della Regione Lazio.

Pic-nic per ripartire, la ricetta post-sisma

Ventuno imprenditori per tornare a sperare. Ventuno storie di vita e d’impresa (tutti agriturismi, b&b o produttori piccoli e medi, c’è anche un birrificio) per tornare a fare del Centro Italia segnato dalle piaghe del terremoto dell’agosto 2016 il motore della ripresa economica di un territorio, anche turistica.

È il collante che ha fatto nascere il consorzio ‘Salaria è’, per recuperare una zona di gran varietà paesaggistica, centro esatto dell’Italia: circa 50 km. dalla punta più a nord, Grisciano e Accumoli, a quella più a sud, Castel Sant’Angelo, e 30 km. dall’area di Amatrice (la più nota) alla punta occidentale di Santa Rufina e Cittaducale, in un’area facilmente raggiungibile da varie regioni. L’idea venuta a queste 21 famiglie – che l’hanno messa al centro del loro primo progetto ‘Alte Terre – La natura su misura’, è semplice ed originale. Si basa su quello che è di per se stesso un simbolo di condivisione e solidarietà: un pic-nic, ma diffuso. «Un format perfetto per un territorio che vanta oltre 600 km. quadrati di incontaminata bellezza – spiega Emidio Gentili, presidente del consorzio e titolare dell’agriturismo ‘Lu Ceppe’, a Cittareale – tra alte vette, straordinarie vallate, borghi, fiumi, cascate e laghi che lasciano i visitatori a bocca aperta».

Queste 21 realtà da oggi sono pronte (anche se non tutte sono ancora agibili, vedi l’albergo diffuso Borgo Retrosi) ad accogliere i visitatori, facendosi promozione a vicenda e mettendo a disposizione soprattutto la voglia di raccontare i segreti di queste terre. Come ogni pic-nic che si rispetti, il Consorzio ha pensato anche ai ‘cestini’ (prezzo medio: dai 5 ai 15 euro). Ci sarà una versione base, con merci di vari produttori, che i turisti potranno poi integrare a loro piacimento e decidere di utilizzare in loco oppure riportare a casa. A supporto di queste aziende c’è un manager agronomo romano, Fabio Brini, che ha fatto partecipare il progetto a un bando 2016 della Regione Lazio per reti d’impresa. «Sono realtà abbastanza eterogenee fra loro – afferma Brini –, ma che hanno capito che solo superando l’individualismo e lavorando spalla a spalla si può fare un salto di qualità. Par-tendo da un ingrediente che è la base: l’orgoglio di far scoprire l’identità delle proprie terre, senza di questo è difficile combinare qualcosa». Un orgoglio che gli eventi dell’estateautunno 2016 hanno finito col rafforzare.

«In realtà – racconta ancora Gentili, col lungo pizzetto che caratterizza il volto – l’idea del consorzio ci era venuta già prima, questa diciamo che è l’evoluzione del disegno originario. Il terremoto ha inciso in forma indelebile sul nostro territorio. C’è stata una perdita turistica secca di almeno il 60%, per fortuna un po’ compensata dalle presenze degli operatori post-sisma. Anche nelle strutture rimaste in piedi, si è lavorato a lungo con tensione. Finito però il momento tutto negativo, il terremoto è stato uno stimolo, è il caso di dire una scossa in più per affermare che ora ce la dobbiamo fare, dobbiamo far conoscere al mondo la nostra genuinità eccezionale».

L’idea è quella di offrire a ognuno una vacanza o anche solo una gita fuori porta personalizzata. Che si sia alla ricerca di un’esperienza gastronomica o di un’escursione sul Gran Sasso o sui monti della Laga, di un giorno di relax in riva al lago di Scandarello e di Paterno o di un giro in moto o di una mattinata tra gli animali, Alte Terre si prefigge di soddisfare appieno qualsiasi esigenza. Scoprendo la possibilità di conoscere da vicino tradizioni come la cultura dei pastori transumanti o l’arte dei cantori-pastori e una cucina che, partendo dalla celebre ‘amatriciana’, fa di questo territorio un unicum conosciuto nel mondo. Operativamente, l’area è stata divisa in 4 sezioni. «E nei mesi a seguire – chiude Gentili – abbiamo in programma una serie di iniziative che vedranno protagonisti anche i 10 Comuni coinvolti: Amatrice, Cittareale, Accumoli, Castel Sant’Angelo, Posta, Cittaducale, Antrodoco, Borbona, Borgo Velino e Micigliano».

Eugenio Fatigante da Avvenire

Un convegno sugli interventi post-sisma svolti dall’Ufficio Tecnico della Diocesi di Rieti

Giovedì 30 maggio presso la Sala dei Cordari di Rieti si è svolto il seminario formativo “La progettazione nasce dalla conoscenza del danno del sisma” tenuto dal docente Massimo Mariani, ingegnere, architetto e componente del Consiglio del Centro Studi Cni.

Un evento che è stato uno delle undici tappe di un viaggio che percorre i luoghi d’Italia colpiti dai principali eventi sismici degli ultimi 110 anni.

Durante l’incontro si è discusso sulle tecniche adottate nel post-sisma per la messa in sicurezza degli edifici e sono stati illustrati i progetti realizzati dall’ufficio tecnico della Diocesi di Rieti in collaborazione con il professor Mariani. I progetti riguardano la chiesa di Sant’Andrea Apostolo in Configno, frazione di Amatrice, la chiesa del Santissimo Salvatore in Belmonte in Sabina e il Santuario di S. Giuseppe da Leonessa.

Le condizioni in cui versavano gli edifici, a seguito degli eventi sismici del 24 agosto e successivi, hanno reso necessario un tempestivo intervento di messa in sicurezza che possa escludere ulteriori danneggiamenti.

La chiesa di Configno ad esempio, al momento post sisma, mostrava danni diffusi, che pregiudicavano notevolmente la capacità strutturale del manufatto: esternamente si potevano osservare espulsione di materiale dalle murature e lesioni diffuse, mentre internamente erano visibili crolli di pareti. A tal proposito l’obiettivo dell’intervento di messa in sicurezza è stato quello di circoscrivere l’edificio e il campanile con un ponteggio, collegato opportunamente alla struttura e cerchiato con funi di acciaio.

Anche per la chiesa di Belmonte in Sabina le condizione post-sisma erano precarie: l’edificio mostrava lesioni diffuse alle murature, sia interne che esterne, lesioni al soffitto a cassettoni sulla navata principale e al controsoffitto delle cappelle laterali. L’intervento principale era volto a evitare crollo di materiale dall’alto e salvaguardare l’incolumità delle persone. Ciò è stato è stato realizzato mediante l’apposizione di una rete in poliestere ancorata alla muratura portante mediante dei telai realizzati con ponteggi.

Per il santuario di San Giuseppe da Leonessa, edificio di valore storico e artistico sia per la sua complessità strutturale sia per la presenza di opere d’arte quali affreschi e dipinti, la situazione post-sisma presentava invece danni diffusi ai diversi elementi costruttivi: la cupola maggiore era interessata da dislocazione di stucchi e ornamenti; gli archi laterali così come la facciata principale e la facciata secondaria presentavano lesioni nelle parti sommitali; in prossimità dell’ingresso secondario erano visibili lesioni alla volta sovrastante mentre il campanile presentava lesioni alla base.

Molteplici gli interventi eseguiti: il primo intervento ha previsto la protezione della teca di San Giuseppe e il sostegno della cupola maggiore mediante una struttura unica opportunamente collegata all’edificio per soddisfare le esigente di protezione e sostegno; il secondo intervento consisteva nella messa in sicurezza della torre campanaria mediante elementi di sostegno interni ed esterni; il terzo intervento prevedeva la messa in sicurezza dell’ingresso secondario mediante una struttura a sostegno della volta in modo da permettere la realizzazione in un percorso secondario, più breve, per accedere all’interno della chiesa in prossimità del santo; il quarto intervento prevedeva la protezione delle lesioni sulla facciata principale mediante l’apposizione di una rete metallica a salvaguardare eventuale distacchi di intonaco.

Altri interventi sono tuttora in fase di progettazione e altri ancora in fase di approvazione.

L’allarme di Slow Food: «i più bei borghi italiani stanno morendo. Le nostre comunità stanno soffrendo»

«Non c’è bisogno delle ferite traumatiche del terremoto per vedere che i nostri più bei borghi italiani stanno morendo. Non c’è più parroco, non c’è più farmacia, non ci sono più osterie, scuole e uffici postali. Penseremo mica che la bellezza dell’Italia sia data solo dai muri? La bellezza dell’Italia è data anche dal profumo del pane». Lo ha detto oggi a Roma il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, nel corso della presentazione delle Comunità Laudato si’, progetto pensato con la diocesi di Rieti e ispirato all’enciclica di Papa Francesco.

«Uno degli obblighi non solo di Slow Food e delle Comunità Laudato si’, ma di tutti quelli che vogliono lavorare – ha sottolineato Petrini – è quello di favorire botteghe multifunzionali di giovani che presidiano il nostro Paese. Non possiamo andare avanti con un turismo che vede il depauperamento della socialità dei luoghi più belli per andare a chiuderci tutti, alla domenica, in un outlet, bambini compresi».

«Dobbiamo ricostruire i nostri borghi, questa è ecologia. Le nostre comunità stanno soffrendo!», è stato l’appello del fondatore di Slow Food, per il quale «non è una bella cosa che gli anziani che vivono in questi Paesi debbano pietire un passaggio per andare in farmacia o a fare spesa in un supermercato a fondo valle. Dobbiamo ricostruire questa socialità».

Una visione condivisa anche dall’economista Luigino Bruni che, nella conferenza stampa, ha rimarcato la novità della Laudato si’ parlando della necessità «di avviare un processo generativo del territorio nella sua dimensione identitaria anche attraverso l’idea di un centro che formi giovani diventando parte del bene comune. Un progetto che potrebbe essere allargato anche alle abbazie che hanno avuto danni o che sono state in parte distrutte facendole diventare beni comuni dell’umanità. Diversamente sono destinate a finire quando non ci saranno più monaci ad abitarle. Bella l’idea di ritrovarsi attorno ad una terra ferita. Formiamo una alleanza a partire dalle vittime e senza ideologia, come facevano Peppone e don Camillo che univano le forze quando c’era l’inondazione del grande fiume. Se l’Italia non ritrova una base civile di collaborazione prima delle divisioni politiche si finisce in una guerra di tutti contro tutti e ci si disfa come Paese».

Chiese e ricostruzione: tanti i lavori pronti a partire

Sono diverse le chiese danneggiate dal terremoto sulle quali stanno per partire i necessari interventi.

Due ordinanze del Commissario del Governo per la ricostruzione dei territori interessati dal sisma del 24 agosto 2016, infatti, hanno stabilito i criteri per la messa in sicurezza degli edifici a fronte di un panorama di interventi quanto mai vasto e articolato. È evidente infatti, che il consistente numero di edifici compromessi e il diverso grado di danneggiamento richiede differenti approcci. Edifici gravemente lesionati come la chiesa di Sant’Agostino ad Amatrice richiederanno un sostanziale intervento di ricostruzione, ma non tutte le situazioni sono così difficili.

Di conseguenza la prima ordinanza, diffusa lo scorso maggio, indica come criteri per l’individuazione dei centri urbani e degli edifici da inserire nel programma di intervento immediato l’assenza di altri luoghi di culto nell’ambito territoriale di riferimento della comunità, l’apertura al culto dell’edificio interessato alla data del 24 agosto 2016 e un livello di danneggiamento modesto, anche risolvibile con interventi strutturali di carattere locale.

Il costo complessivo per gli interventi selezionati e inseriti nel programma è stato stimato dagli organi di governo preposti alla gestione post-sisma ed è stato ripartito tra tutte le diocesi coinvolte nel cratere del Centro Italia. Per questo primo programma, la diocesi di Rieti ha visto inserite nell’elenco quattro chiese: due hanno completato l’iter progettuale, e sono quella dei SS. Dionisio Eleuterio e Rustico, comunemente conosciuta come San Dionigi, a Borgo Velino; la chiesa di Santa Maria del Cerreto della frazione Piedelpoggio di Leonessa; della chiesa di San Lorenzo Martire a Colle di Tora e di quella dedicata a San Nicola di Bari a Concerviano, invece, devono ancora essere presentati i progetti, in elaborazione dai rispettivi professionisti incaricati, che seguono l’iter previsto e normato nella stessa ordinanza, la quale entra nel merito anche delle procedure di affidamento dei lavori.

A questo primo programma di interventi, è seguito, in meno di due mese, un secondo elenco, che riprende dal primo l’intera struttura e le finalità. In questo programma, della diocesi di Rieti sono state le chiese di Cittareale (Santuario Santa Maria Capodacqua), Borgo Velino (San Matteo), Poggio Bustone (SS. Angeli Custodi), Posta (Santa Maria Assunta), Leonessa (Madonna delle Grazie), Limiti di Greccio (Santa Maria di Loreto), Castelfranco (San Giovanni Battista), Rieti (San Pietro Martire), Borbona (Santa Maria Assunta), Amatrice (San Pietro Apostolo, nella frazione di Nomisci), Posta (Santa Maria Assunta, nella frazione di Sigillo e San Vito Martire nella frazione Figino), Leonessa (San Vincenzo Ferrer) e Contigliano (San Filippo).

Come per l’elenco della prima ordinanza, per alcune chiese – le ultime sette – devono essere ancora consegnati i progetti, che si trovano in fase di elaborazione da parte dei progettisti, mentre le prime sette sono in fase di approvazione presso l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione del Lazio.