Art Bonus per le aree colpite dal sisma: si può votare per la Madonna con il bambino di Sommati

L’Art Bonus è una misura fiscale introdotta in Italia nel 2014 per incentivare la donazione di fondi da parte delle imprese e dei privati per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale del Paese. La legge consente a chi effettua una donazione per la cultura di ottenere un importante credito d’imposta sulle somme versate.

L’Art Bonus riguarda le donazioni effettuate per la conservazione e il restauro di monumenti, musei, siti archeologici, biblioteche e archivi storici, nonché per la realizzazione di spettacoli teatrali e musicali e per la promozione delle attività culturali.

La legge ha suscitato molto interesse da parte delle imprese, che vedono nel provvedimento un’opportunità per ottenere un ritorno fiscale sulla loro attività di responsabilità sociale, sia da parte delle istituzioni culturali che hanno ricevuto importanti finanziamenti per la tutela del patrimonio culturale. L’Art Bonus, inoltre, incentiva la solidarietà e la generosità dei cittadini, sensibilizzandoli verso il patrimonio artistico e culturale del Paese.

In seguito al terremoto, nell’ambito dell’Art Bonus sono stati attivati diversi progetti per il restauro di manufatti danneggiati dalle scosse telluriche. Ne sono un esempio le due sculture mariane in terracotta attualmente esposte nel Salone del Palazzo Papale di Rieti, provenienti dal comune di Accumoli. Ma grazie ai finanziamenti sono stati restaurate anche statue lignee, manufatti in cartapesta e quasi venti dipinti, già rientrati nella disponibilità della diocesi.

Nell’ambito delle opere da conservare attraverso l’Art Bonus è ora possibile indicare un’altra scultura tra quelle danneggiate dal sisma. Sul sito del progetto è infatti possibile votare per il restauro della Madonna con il bambino proveniente dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Sommati, Amatrice. La scultura, che raffigura la Vergine assisa sul trono, è parte integrante di un corpus di manufatti in terracotta policroma realizzati per lo più nella prima metà del XVI secolo, che caratterizzano il territorio tra l’alta valle del Tronto, la Sabina e l’Umbria meridionale.

Recenti studi stanno gradualmente liberando dall’oblio queste testimonianze artistiche fortemente legate al territorio grazie alla materia con cui sono realizzate e per il dato di immedesimazione, che le ha rese particolarmente “vicine” alle popolazioni locali. Rappresentano altresì una felice parentesi per la statuaria in terracotta del Rinascimento, fortemente influenzata dai modelli toscani e abruzzesi che si imposero negli ultimi decenni del Quattrocento. La scultura è collocata in una nicchia adornata da una ricca cornice

Il progetto rientra nell’ambito delle attività di programmazione degli interventi di restauro dei beni custoditi nei depositi attivati dal MIBACT per l’emergenza a seguito degli eventi sismici che si sono verificati a partire dal 24 agosto 2016 nell’Italia centrale. L’attività di programmazione ha tenuto conto non solo dello stato conservativo e delle conseguenti priorità d’intervento di ogni opera, ma anche della provenienza di tali beni mobili, prediligendo il restauro di opere provenienti da chiese già inserite nei piani di ricostruzione o per le quali sono già avviati i lavori di messa in sicurezza, con l’obiettivo di restituire il patrimonio culturale – nella sua accezione più ampia – alla collettività e ai luoghi di appartenenza, a tutela del rapporto stretto “patrimonio-territorio”.

La scelta di utilizzare l’Art Bonus verso le zone colpite dal terremoto è significativa perché in questo modo possono contare su un sostegno concreto per la ricostruzione che si concentra su beni collettivi contribuendo alla rinascita delle comunità colpite dalla tragedia anche dal punto di vista culturale e storico.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito dell’Art Bonus, dove è possibile votare l’opera.

L’arte gradese vuole «condividere il tempo pasquale» con i terremotati di Amatrice

La solidarietà riscontrata sucitata dal terremoto che nel 2016 ha stremato alcune zone del Centro Italia non ha forse precedenti. Da ogni settore, da quello del volontariato, passando per l’imprenditoria, il turismo, lo sport o l’agricoltura, sono arrivati cospicui aiuti, materiali e non solo, a sostegno delle persone terremotate.

E il mondo dell’arte non è stato certamente da meno. Sono state molte le manifestazioni di affetto e vicinanza, l’ultima delle quali è in arrivo da Grado.

Proprio in questi giorni l’artista gradese Dino Facchinetti sta preparando la trasferta ad Amatrice per portare in dono a quella comunità una sua opera.

La testata iMagazine lo ha incontrato nel suo studio a Grado chiedendo le motivazioni di questo significativo gesto.

«Pensando alle drammatiche immagini della spaventosa distruzione totale di Amatrice dell’agosto 2013 – afferma Facchinetti – avvertivo profondamente nell’animo il Cristo del Barco, un mio lavoro esposto al Museo del Mare di Grado nel 2012 da offrire in dono spontaneamente alla comunità di Amatrice come messaggio di singolare valore simbolico, adatto alla circostanza ma che rimanga nel tempo e che attesti lo spirito autentico e solidale della rinascita fra tante rovine materiali, morali e spirituali. Non vuole perciò essere un auspicio astratto o formale, ma un concreto sostegno visivo alla tenace volontà di quella gente».

Un dono che in prossimità delle feste pasquali assume un valore ancora più significativo: «Con l’azione spontanea del Barco, ho gradito condividere il momento pasquale. Questo mio gesto fatto alla città di Amatrice, ai Donatori di Sangue è un atto consapevole ispirato al Dono per il Dono. Per queste motivazioni non potrebbe esserci destinazione e collocazione ambientale più appropriata per questo dipinto».

Da imagazine.it, foto Claudio Pizzin