L’appello di Amatrice per la pace

Noi vogliamo pace!

«Da giovedì scorso abbiamo iniziato a pregare davanti al Santissimo Sacramento per la pace nel mondo e soprattutto per l’Ucraina», dice il parroco di Amatrice don Adolfo.

«Anche la nostra popolazione si è messa a disposizione per la raccolta dei beni di prima necessità per le sorelle e i fratelli ucraini che hanno dovuto lasciare tutto a causa della guerra. Grazie a Dio – prosegue il sacerdote – la gente ha risposto in maniera molto generosa, anche perché ciascun di amatriciano sa bene cosa voglia dire perdere tutto ciò che si ha nel giro di un paio di secondi.  All’inizio della Quaresima insieme ai nostri bambini continuerà la preghiera per la pace perché il Signore protegga tutte le persone in fuga e sotto le bombe, soprattutto i più piccoli e indifesi, vittime innocenti dei bombardamenti. Pregheremo perché questa guerra possa cessare. I nostri bambini dicono al mondo: Noi vogliamo la pace, basta di guerre!».

«Sono loro che soffrono di più, come sempre accade. Preghiamo perché il Signore possa toccare i cuori induriti, perché ci dia “un cuore nuovo” per non continuare ad incrementare i venti di guerra. Abbiamo fatto tanto per salvare la vita di tante persone a causa dell’epidemia tuttora in corso, e adesso a causa delle ambizioni di pochi, ci sonoal mondo persone che soffrono e muoiono. Mi viene in mente il passaggio del Vangelo che racconta di Gesù che entra nella Gerusalemme trionfante. Tutti lo acclamavano al canto Osanna al figlio di David, ma quelli che acclamavamo lo avevano condannato alla morte. Restiamo uniti nella preghiera per la pace, e buon inizio di Quaresima».

“Ora corri”, Borgovelino!

In un tempo così difficile e complicato come quello che è stato, la parrocchia di Borgo Velino ha cercato di dare un segnale di ritorno alla normalità e di voglia di tornare alla quotidianità rispettando però a pieno regime le regole imposte.

Un numero cospicuo di bambini ha risposto in modo propositivo partecipando anche quest’anno al campo estivo “Ora corri! …è il tuo momento” . E sì, era proprio il momento di ricominciare e i genitori hanno mostrato e dato fiducia ancora al parroco don Giovanni sempre pronto a raccogliere le sfide, quest’anno più che mai in modo coscienzioso e responsabile!

Con il prezioso ausilio di suor Luigina e don Luca Scolari, responsabile della Pastorale Giovanile diocesana, che hanno aiutato a mettere a punto il progetto in questo tempo di “covid” e il supporto del vescovo Domenico, che ha dato la spinta vera a fare per tornare a vivere.  Vivere insieme e vivere con Gesù in questo momento è stato più che mai importante, e ha reso tutti noi ancora più uniti e fiduciosi nel domani.

Amatrice, battesimi e incontri suggellano amicizie e scambi di esperienze

Proseguono gli incontri e la grande solidarietà ricevuta dalle zone teremotate. Stavolta ariva la testimonianza di una parrocchia di Verona che suggella l’amicizia con Amatrice.

«Sabato 1° dicembre abbiamo vissuto una gran bella giornata ad Amatrice. Con alcune mamme, i ragazzi che stanno camminando verso la Cresima e il nostro parroco don Andrea, abbiamo incontrato padre Angel e i suoi collaboratori: don Giuseppe, suor Maria, suor Giuseppina e Massimo.

L’emozione è stata davvero forte! Ancor prima di arrivare in paese le chiacchiere e le risate che ci hanno accompagnato durante il viaggio si sono attenuate osservando che il paesaggio stava cambiando e che le immagini seguite nei vari tg si stavano trasformando in una realtà surreale, nella quale sembra tutto cristallizzato alle 3:36 di quella notte del 24 agosto, mentre girando lo sguardo, i cantieri, le gru e le ruspe, rendono concreto e forte il desidero di ricostruzione e rinascita.

Siamo stati accolti dal sorriso di padre Angel, sacerdote originario del Perù che ci ha invitati a partecipare alla celebrazione del battesimo di Fioreza, una bella bambina sorridente con dei profondi occhi scuri che dona il suo servizio come ministrante nelle celebrazioni domenicali.

Don Andrea nell’omelia ci ha parlato di amore, per il buon Dio, per gli altri e per noi stessi, ci ha parlato di speranza ed è stato davvero bello celebrare e cantare insieme in una comunione di anime. Al termine della messa, suor Maria e suor Giuseppina dopo averci offerto da bere di fronte al prefabbricato dove vivono accanto ai sacerdoti, ci hanno fatto da guida per le vie di Amatrice fino a portarci al limite della zona rossa.

Ci hanno raccontato che c’era il corso, le case, tanti amatriciani che sono andati via in cerca di lavoro, ma che d’estate tornavano ad affollare le vie del paese, ci hanno indicato dove sorgeva la loro casa, ci hanno fatto sostare in silenzio di fronte alla casa del dottore e abbiamo pregato nel parco dove sorge il monumento in memoria delle vittime. Con gli occhi che continuano a commuoversi ci hanno raccontato il loro terremoto, la loro storia. Bello anche il momento del pranzo nella nuova area ristoro, dove di fronte a gustosi piatti fumanti di spaghetti all’amatriciana, ci siamo raccontati un po’ di noi, delle nostre esperienze, dei nostri desideri.

Un incontro di comunità, un incontro di persone, un incontro di cuori. Ci siamo sentiti accolti e al momento di salutarci, dopo aver scattato un selfie che dai visi sorridenti esprime la gioia dei nostri cuori, ci siamo lasciati come degli amici che si conoscono da tempo ma che riescono a vedersi raramente. Ci siamo salutati con la promessa di incontrarci di nuovo presto, perché da ieri facciano un pochino parte gli uni della vita degli altri. Coraggio! Siamo con voi!»

don Andrea Conocchia