I dati della ricostruzione pubblica e privata aggiornati a luglio 2023

Sisma 2016: nella ricostruzione privata record di erogazioni a luglio con 131 milioni, nei primi 6 mesi del 2023 erogati 611 mln (+22% rispetto al 2022). Piani Opere Pubbliche: in meno di sei mesi, su 1.053 interventi, avviate più del 95% delle progettazioni. Adottati 600 decreti per 461 mln e 56 ordinanze. Ancora fuori da casa 14.211 nuclei familiari.

Commissario Castelli: “Doveroso l’omaggio a vittime del terremoto. Compiuti passi in avanti, ma non basta. L’obiettivo per l’Appennino centrale resta il ritorno alla normalità e un nuovo sviluppo”

Nel mese di luglio 2023 sono stati erogati da Cassa Depositi e Prestiti alle imprese che operano nella ricostruzione privata del cratere oltre 131 milioni di euro. Tale cifra rappresenta di gran lunga il valore più elevato dall’avvio dell’operatività del sistema (agosto 2017). Sempre relativamente alle erogazioni, i primi sei mesi del 2023 (gennaio-giugno) fanno segnare con 611 milioni una crescita del 22% rispetto allo stesso periodo del 2022. Nei primi sette mesi di mandato il Commissario al Sisma 2016 ha adottato circa 600 decreti, per un valore di 461 milioni di euro. Sinora Sono state presentate 28.855 richieste di contributo (su un totale di circa 50.000) di cui 17.478 hanno ottenuto un decreto di concessione, mentre sono complessivamente 14.211 i nuclei familiari che usufruiscono di una forma di assistenza abitativa: si tratta complessivamente di oltre 30 mila cittadini.

Sono alcuni dei dati relativi al cratere del sisma 2016 aggiornati al mese di luglio e resi noti dalla Struttura commissariale alla vigilia della ricorrenza del 24 agosto, quando una forte scossa di terremoto, dagli effetti distruttivi, colpì il Centro Italia.

A poche ora da questa data indelebile per la storia non solo dell’Italia Centrale, ma di tutto il Paese, il primo pensiero va alle 299 vittime della tragedia che il 24 agosto di 7 anni fa investì i Comuni di Accumoli, Amatrice e Arquata – afferma Guido Castelli, Commissario Straordinario alla Riparazione e alla Ricostruzione sisma 2016 -. A loro e ai loro cari dobbiamo, oltre al doveroso e commosso omaggio, la preservazione del ricordo e della memoria, la ricostruzione di questi luoghi e la creazione delle condizioni che consentano all’Appennino centrale non solo di tornare alla normalità, ma di poter crescere attraverso un modello di sviluppo trainato dai principi di sicurezza e sostenibilità. E’ il compito che ci siamo posti attraverso la riparazione economico-sociale, l’altro pilastro che deve accompagnare la ricostruzione. Si tratta di una missione – aggiunge Castelli – nella quale siamo impegnati quotidianamente, consapevoli del fatto che a 7 anni dal sisma del Centro Italia molto è stato fatto e si sta facendo, come dimostrano anche alcuni dati presenti nell’aggiornamento odierno, ma sappiamo che non basta. Moltissimo resta ancora da fare rispetto a un evento che non ha precedenti nella storia repubblicana, dal momento che gli sfollati furono 41mila, il territorio coinvolto è popolato da 600 mila abitanti, l’area del cratere è di 8mila km quadrati e il danno complessivo stimato è di 28 miliardi di euro. In questi anni abbiamo registrato troppe false partenze e alcune gravi criticità esterne che hanno ritardato la ricostruzione: la pandemia, l’inflazione con la conseguente esplosione dei costi delle materie prime e, non ultima, la scelta di molte imprese di abbandonare l’area del sisma per occuparsi altrove del 110%. Tutto ciò non può costituire una giustificazione rispetto ai pesanti ritardi accumulati ma deve, semmai, essere un elemento di consapevolezza e di sprone nel cimentarci in una opera di tali dimensioni. Sta a noi realizzarla – conclude il Commissario – per chi c’era, per chi è rimasto e per chi tornerà“.

RICOSTRUZIONE PRIVATA: I SEGNALI DELLA RIPRESA

Relativamente alla ricostruzione privata, nel solo mese di luglio 2023 sono stati erogati oltre 131 milioni di euro alle aziende che operano nella ricostruzione. Si tratta di gran lunga del valore più elevato mai erogato da Cassa Depositi e Prestiti dall’avvio dell’operatività (agosto 2017). A conferma di tale tendenza alla crescita nel mese di agosto, al giorno 10, sono stati erogati quasi 58 milioni di euro con una crescita del 48% rispetto alla stessa data del 2022.

Più in generale, tutti i valori del 2023 (ad eccezione di gennaio) risultano essere superiori rispetto a quelli registrati negli anni precedenti. Già a febbraio 2023 l’importo erogato aveva superato la soglia dei 100 milioni di euro. Alla fine di luglio del 2023 sono state perfezionate erogazioni, rispetto all’inizio dell’operatività, per un importo complessivo pari a 3,2 miliardi di euro.

Nell’anno 2022 erano stati erogati 995 milioni di euro mentre, nel primo semestre del 2023, Cassa Depositi e Prestiti ha complessivamente già erogato un importo pari a circa 611 milioni di euro (+22% rispetto al primo semestre del 2022 e +95% rispetto al primo semestre del 2021). Con la Provvista CDP risultano supportate 18.200 famiglie e circa 2.700 imprese.

RICHIESTE DI CONTRIBUTO, IMPORTI, CANTIERI APERTI E CHIUSI

Alla data di luglio 2023 sono state presentate complessivamente 28.855 richieste di contributo (su circa 50.000 attese), di cui 17.478 hanno ottenuto un decreto di concessione. L’importo richiesto ammonta a 11,11 miliardi, di cui 6,66 concessi e 3,3 liquidati in base all’avanzamento dei lavori. I cantieri aperti sono stati 17.442, di cui conclusi 9.483.

ASSISTENZA ABITATIVA

Sono complessivamente 14.211 i nuclei familiari, dislocati in 294 comuni, che usufruiscono di una forma di assistenza abitativa. Si tratta complessivamente di oltre 30 mila cittadini. Di questi oltre 14 mila nuclei 10.287 beneficiano del Contributo di autonoma sistemazione (Cas), 3.408 di una Soluzione abitativa di emergenza (Sae), 516 di altre forme di assistenza (compresi i moduli Mapre).

LE AZIONI DI SOSTEGNO ALLA RICOSTRUZIONE

Nel corso del 2023 si sono succeduti interventi particolarmente significativi di sostegno alla ricostruzione, frutto dell’iniziativa del Governo e del Parlamento, in coordinamento con le 4 Regioni colpite (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria) e con l’attiva collaborazione dei 138 Comuni del cratere, i cui sindaci si sono dimostrati vere “sentinelle” del dopo-sisma.

IL DL RICOSTRUZIONE

In particolare, un atto fondamentale che ha segnato un’importante discontinuità con il passato recente è stata la conversione in legge, nel marzo 2023, del Decreto Legge Ricostruzione, con il quale sono state varate misure particolarmente rilevanti di snellimento e di accelerazione che hanno posto le premesse per lo sblocco potenziale di molteplici procedure di ricostruzione, oltre a formalizzare la doppia funzione del Commissario di Governo il quale, oltre a essere il promotore della ricostruzione fisica, è diventato anche il soggetto delegato alla riparazione (intesa come rigenerazione socioeconomica) dei territori colpiti dal sisma del 2016. Tra i provvedimenti varati nel Dl Ricostruzione si segnalano in particolare:

  • La stabilizzazione del personale a tempo determinato impiegato nella ricostruzione. Un intervento necessario per consentire di dare continuità agli atti amministrativi in essere nel cratere presso le amministrazioni.

  • Per rafforzare l’aggregazione delle comunità locali, è stata introdotta la norma che deroga stabilmente al numero minimo degli alunni che sono richiesti per la formazione delle classi fino all’anno 2028-2029, affidando la decisione agli Uffici scolastici regionali. Sempre in relazione alle scuole, vale la pena di rammentare come nel mese di marzo di quest’anno è stato possibile sbloccare la procedura per 228 interventi di ricostruzione (valore 899 milioni di euro), compresi nel più ampio Piano straordinario di ricostruzione degli istituti nel cratere.

  • Le attività produttive hanno potuto beneficiare dell’anticipazione Iva così da evitare che sull’imprenditore gravino, dopo anni di inattività, gli oneri connessi all’imposta sul valore aggiunto.

A queste novità contenute nel DL Ricostruzione si devono poi aggiungere due ulteriori interventi di particolare rilievo:

  • Il protocollo tra Struttura commissariale e il Ministero della Cultura per l’aumento del personale nelle Soprintendenze, chiamate al rilascio di pareri vincolanti per gli interventi di ricostruzione. Un intervento rafforzativo questo, fondamentale per un territorio ricco di edifici di culto e di opere d’arte di grande rilevanza (il Decreto è stato definitivamente approvato in data 3 agosto).

  • Proroga fino al 2025 della possibilità di aggiungere al contributo sisma il Superbonus 110% per migliorare il rendimento energetico degli edifici da riparare e la loro resistenza sismica. In questo contesto, per far fronte alla difficoltà che il mercato presenta nell’acquisto dei crediti d’imposta, è stato poi siglato il protocollo d’intesa con Banca Mps per riservare un plafond di 200 milioni di euro di crediti legati all’utilizzo del Superbonus 110% nei cantieri della ricostruzione.

L’ACCELERAZIONE DELLA PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI DELLA RICOSTRUZIONE PUBBLICA

Dai dati più recenti aggiornati a maggio 2023, attraverso l’ultimo Rapporto prodotto dalla Struttura commissariale, sono emersi evidenti ritardi nella fase di ricostruzione pubblica che negli anni ha fatto registrare fortissime criticità. Per tale ragione si è ritenuto necessario supportare i soggetti attuatori, in special modo i Comuni, già affaticati dagli impegni connessi alla validazione dei progetti della ricostruzione privata e dall’attuazione, per quanto di competenza, del PNRR e del Piano Nazionale Complementare sisma. Il Commissario Castelli ha definito nei provvedimenti dedicati alla ricostruzione pubblica una logica di programmazione e i dati più recenti indicano un importante accelerazione delle progettazioni delle opere.

Nei primi sette mesi di mandato il Commissario al Sisma 2016 Guido Castelli ha emanato 15 Ordinanze speciali, 18 Ordinanze ordinarie e 23 Ordinanze attuative del Piano complementare sisma. Grazie ad un efficientamento amministrativo e alla forte spinta operativa impressa dalla Struttura Commissariale, già al mese di luglio 2023 si contano quasi 600 decreti, molti dei quali di concessione di risorse per l’avanzamento delle opere di ricostruzione pubblica, legate anche al Piano nazionale complementare, per un valore complessivo di 461 milioni di euro, di cui 131 milioni per il solo Pnc. Un’accelerazione importante, in considerazione del fatto che in tutto il 2022 erano stati emanati circa 630 decreti.

Le Ordinanze hanno regolato alcuni aspetti fondamentali della ricostruzione pubblica e privata, tra i quali si segnalano:

  • Riorganizzazione delle scadenze della ricostruzione privata, per dare priorità ai percettori di Contributo di autonoma sistemazione.

  • Semplificazione e aggiornamento della disciplina del testo unico sulla ricostruzione privata.

  • Sblocco della ricostruzione delle scuole: riguarda 228 edifici scolastici che hanno aderito agli Accordi quadro del Piano straordinario di ricostruzione degli edifici scolastici danneggiati dal sisma del 2016. Il valore è di quasi 900 milioni di euro. I Soggetti attuatori sono 72.

  • Strategia complessiva per le opere pubbliche, oltre mille interventi per 1,1 miliardi, con la previsione di cronoprogrammi per garantire tempi congrui per la progettazione ed esecuzione.

  • Previsione di un supporto specifico ai Comuni e in generale ai Soggetti attuatori in riguardo alla ricostruzione delle scuole, al nuovo Codice degli Appalti, all’utilizzo di atti-tipo concordati con l’Anac, alla realizzazione delle Comunità energetiche rinnovabili.

  • Ordinanze Chiese: gestione fluida delle economie per garantire l’effettiva partenza dei cantieri, quindi con possibilità di spostare le risorse su altri interventi all’interno dello stesso plafond assegnato ai soggetti beneficiari delle Ordinanze chiese n. 105 e n. 129.

  • Novellazione costante per migliorare il Testo unico della Ricostruzione privata.

I COMUNI NON DEVONO ESSERE LASCIATI SOLI, IL CAMBIAMENTO E’ POSSIBILE

Il nuovo protocollo firmato tra il Commissario e l’Anac segnala un percorso di supporto specifico ai Comuni, nei cui confronti le azioni di sostegno e supporto sono una componente fondamentale nell’ambito dell’accelerazione del processo di ricostruzione. Attraverso il nuovo protocollo con l’Autorità nazionale Anti-corruzione è stato possibile alzare l’asticella dei controlli preventivi, per snellire le procedure, senza per questo perdere l’attenzione dedicata a legalità e trasparenza. La Struttura commissariale ha inoltre fornito ai Comuni, attraverso un team di esperti, un’attività di consulenza e accompagnamento durante la fase transitoria verso il nuovo Codice degli Appalti.

Se il Rapporto della Struttura di maggio 2023 evidenziava ritardi nella partenza della ricostruzione pubblica, con il 45% degli interventi finanziati ancora da avviare, progettazioni avviate dopo un tempo medio di 27 mesi e solo il 7,2% concluso, l’attività di programmazione impressa dal Commissario Castelli, unita al supporto costante agli enti , ha consentito di registrare importanti accelerazioni. Prendendo in esame gli ultimi Piani delle Opere Pubbliche approvati per le 4 regioni del sisma, pari a un valore di oltre 1,1 miliardi, dei 1.053 interventi riscontrati, in meno di sei mesi sono state avviate più del 95% delle progettazioni.

VIABILITA’: RIPARTIRE DA UN SISTEMA STRADALE EFFICIENTE

Per rilanciare un territorio da troppo tempo marginalizzato – ben prima del terremoto del 2016 – occorre ripartire da una nuova infrastrutturazione, che non può essere solo digitale (180 milioni sono stati stanziati per le nuove infrastrutture digitali). Centrale resta la strategia di rigenerazione viaria dell’Appennino centrale: il Piano per le strade dell’Appennino centrale comprende 33 interventi per complessivi 958 milioni di euro, di cui 400 milioni stanziati dalla Legge di Bilancio, 210 dal Mef e 178 previsti dal Piano nazionale complementare sisma. Alle misure approvate si aggiungono i 170 interventi già contenuti nel programma Anas e nelle programmazioni regionali. Inoltre con Anas sono stati pubblicati bandi di appalto per opere stradali di miglioramento e messa in sicurezza per 1,3 miliardi di euro.

NEXTAPPENNINO: RINASCE IL CENTRO ITALIA

Rilanciare il territorio dell’Appennino centrale vuol dire porre le condizioni per sostenere le nuove attività economiche e sociali, che costituiscono la premessa per la vita di imprese e famiglie. La Cabina di Coordinamento sisma ha approvato 1.357 progetti, che troveranno attuazione sia nel cratere del sisma 2016 che in quello del sisma 2009. I progetti sono finanziati con oltre 396 milioni di euro e generano 767 milioni di euro di investimenti, all’interno del programma NextAppennino, finanziato dal Piano Nazionale Complementare del Pnrr per le aree sisma 2009 e 2016. Una dimostrazione pratica di come si possano spendere, e spendere bene, le risorse pubbliche. C’è un’Italia che sa mettere a terra i finanziamenti pubblici per generare nuova vita economica e sociale (imprese, cooperative, Terzo settore, turismo, artigianato).

La Macro-misura A ha finanziato 830 interventi per un investimento complessivo pari a 1.080 milioni di euro.

Per la Macro-misura B, la Cabina di Coordinamento sisma ha approvato 1.357 progetti. I progetti sono stati finanziati per oltre 396 milioni di euro, generando 767 milioni di euro di investimenti. Considerando a sé i grandi e medi investimenti, le misure rivolte alle piccole e medie imprese, terzo settore ed enti locali fino ad oggi hanno visto ammessi 1.336 progetti, per un finanziamento di 315 milioni di euro e investimenti generati per 478 milioni di euro.

Incontro Abodi-Castelli, sinergie nel cratere per sport e giovani

Il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha incontrato a Roma lo scorso 1 agosto il Commissario Straordinario per la Riparazione e la Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli. È stato un primo confronto volto a creare tra le parti sinergie finalizzate a iniziative comuni nei territori dell’Appennino centrale colpiti dal sisma.

Il Commissario Castelli ha consegnato ad Abodi un report sullo stato dell’arte di tutti gli interventi di ricostruzione delle infrastrutture sportive danneggiate dal terremoto del 2016 e illustrato le numerose iniziative progettuali finanziate dal Piano complementare sisma, sia per la rigenerazione urbana legata a strutture e impianti sportivi, sia per lo sviluppo e il consolidamento del settore sportivo.

«Il Ministro Abodi – ha dichiarato il Commissario Castelli – ha mostrato disponibilità immediata alla collaborazione e mi ha fatto estremamente piacere la sua attenzione nei confronti dei nostri territori, che hanno un grande potenziale, e la sua comprensione dell’importanza della riparazione socioeconomica. Lo sport – ha aggiunto – è uno strumento eccezionale di aggregazione e di coesione tra persone e comunità, dobbiamo promuoverlo e farne il miglior uso possibile, lavorando di squadra».

«L’incontro di questa mattina con il Commissario Straordinario per la Riparazione e la Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, che ringrazio, è stato molto importante perché mi ha consentito di conoscere lo stato dell’arte dell’opera di ricostruzione delle infrastrutture sportive lesionate dal sisma del 2016. Sono rimasto colpito dal quadro presentato e dalla passione con la quale il sen. Castelli e la sua squadra si stanno adoperando perché, in tempi brevi, vengano ripristinati e migliorati nella loro funzionalità e messi a disposizione del territorio i luoghi di sport, vere e proprie infrastrutture sociali che concorrono al benessere psico-fisico delle persone e al rafforzamento del senso di comunità. Abbiamo previsto un nuovo incontro il prossimo 14 settembre, per dare inizio operativo alla collaborazione sia in ambito sportivo, che per quanto concerne le politiche giovanili».

Lo dichiara il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi Nel dettaglio, le infrastrutture sportive lesionate dal sisma 2016 sono state 65, per un totale di interventi economici – finanziati attraverso Ordinanze – previsti di 93,6 milioni di euro. Dei 65 interventi, 18 si trovano in Regione Abruzzo, 6 nel Lazio, 36 nelle Marche e 5 in Umbria.

Il Piano complementare sisma 2009 e 2016, noto anche come NextAppennino, prevede il finanziamento di una serie di progetti delle misure A2.1 e A3.1 che riguardano interventi di recupero e rifunzionalizzazione di edifici pubblici, di efficientamento energetico e di mitigamento del rischio sismico per un totale di 21,7 milioni di euro (40 opere).

Molti di questi immobili pubblici sono ad uso sportivo e ricreativo. Per la misura A.3.3 è in programma l’implementazione dei cammini culturali, tematici e storici, per i quali è previsto un finanziamento complessivo di 116,7 milioni di euro (149 interventi). Infine, la misura B2.1 di NextAppennino per il sostegno a cultura, turismo e sport ha un plafond di 60 milioni di euro. Circa il 20% degli interventi previsti è destinato ad attività e imprese a carattere sportivo.

Inaugurato ad Amatrice il Museo civico “Floriana Svizzeretto”

Venerdì 28 luglio è stato inaugurato il nuovo Museo civico di Amatrice dedicato alla storica dell’arte Floriana Svizzeretto, direttrice per 12 anni del Museo civico di Amatrice “Cola Filotesio” e scomparsa il 24 agosto 2016 con il crollo della sua abitazione.

Posta nei pressi del Parco Comunale Giovanni Minozzi di Amatrice, il Museo trova sede nella “Sala Brignano” e ospita al su interno oltre cinquanta opere d’arte tra dipinti, sculture, suppellettili sacre ed elementi d’arredo. Tutti beni recuperati e restaurati a seguito delle gravi scosse che hanno colpito le regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria a partire dall’agosto 2016.

Subito dopo la visita, istituzioni, cittadini e curiosi hanno raggiunto il Laboratorio di Rinascita presso l’Area del Gusto, per assistere ad un alto momento musicale dal grande valore simbolico: l’esibizione del maestro Luca Grosso che per l’occasione ha suonato l’organo del 1777 recuperato dalla Chiesa del Suffragio e riportato in vita grazie ad un restauro eseguito dal Ministero della Cultura grazie ai fondi reperiti attraverso Art Bonus (su progetto dell’Ufficio del Soprintendente speciale per le aree colpire dal sisma del 24 agosto 2016).

A seguire, presso l’Auditorium della Laga è stato presentato il catalogo “Bellezze Rinate” (Campisano Editore) al cui interno sono presenti le schede delle opere restaurate ed esposte nel Museo “Floriana Svizzeretto”. Un utile strumento, pensato per accompagnare i visitatori attraverso il percorso espositivo e far conoscere alcune delle testimonianze artistiche dell’identità culturale di Amatrice.

A portare i saluti istituzionali di rito il sindaco, Giorgio Cortellesi; il Prefetto di Rieti, Gennaro Capo; l’Assessore comunale di Rieti, Letizia Rosati; l’Ing. Paolo Iannelli, Soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016; il Presidente della Fondazione Varrone, Mauro Trilli. In rappresentanza del vescovo di Rieti Vito Piccinonna, don Luigi Aquilini.

A fare da cornice all’avvenimento, i rintocchi provenienti dalla Torre Civica che nella medesima mattinata è tornata a suonare e la ricollocazione del Crocifisso Ligneo di Nimmosci nella Chiesa di Sant’Anna; due altri segnali di ripresa del territorio, entrambi simbolo – insieme al Museo “Floriana Svizzeretto” – di una ricostruzione sociale e culturale oltre che fisica del territorio di Amatrice.

Di particolare interesse per le attività Art Bonus dell’USS-Sisma 2016, tre opere ospitate nel museo: l’Organo a Canne del 1777 realizzato da Adriano Fedri Fedeli, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria del Suffragi; il Pulpito Ligneo rinascimentale proveniente dalla Chiesa di San Francesco; il Dipinto su tela raffigurante l’Eterno Benedicente, già ospitato nel Museo civico “Cola Filotesio”.

da https://uss-sisma2016.cultura.gov.it/notizie/cratere/lazio/amatrice-inaugurato-museo-civico-floriana-svizzeretto/

Si inaugura il nuovo Museo di Amatrice

Venerdì 28 luglio l’inaugurazione del Museo di Amatrice (il cui sito “Sala Brignano” è stato realizzato grazie alla generosità dell’attore Enrico Brignano), museo dedicato alla storica dell’arte Floriana Svizzeretto, scomparsa il 24 agosto 2016 nel crollo della sua abitazione di Amatrice, che comprende oltre cinquanta opere d’arte tra dipinti, sculture, suppellettili sacre e elementi d’arredo.
Venerdì 28 luglio quindi, importante giornata dedicata alla cultura. Alle ore 17,00 presso l’Auditorium della Laga sarà presentato, il catalogo “Bellezze rinate” (Campisano editore), contenente le schede delle opere restaurate esposte, più saggi che ne illustrano la mission.
Seguiranno le visite al Museo, adiacente al Comune e al Laboratorio di Rinascita presso l’Area del Gusto, col suggestivo e attesissimo momento musicale dall’alto valore simbolico: il recupero, grazie al restauro eseguito dal ministero della Cultura-Art Bonus, dell’organo della Chiesa del Suffragio, uno strumento datato 1777, che per l’occasione sarà suonato dal maestro Luca Grosso.
«La nostra storia torna a casa. Per noi l’apertura del Museo – ha dichiarato il sindaco Giorgio Cortellesi – è il frutto virtuoso di un impegno e di un’azione collettiva succeduti nel tempo, grazie alla generosità dell’attore Brignano, della Fondazione Vega che ha provveduto agli infissi e ai vetri. E ancora, al Comitato Perdonanza 2017, al ministero della Cultura, alla Sovraintendenza, alla Fondazione Varrone e della volontà dell’Amministrazione che ha finanziato il Catalogo. Professionisti che si sono adoperati per far ripartire un archivio vivente, quale è e sarà il Museo di Amatrice. Recuperare, dare nuova vita al nostro patrimonio storico, artistico, architettonico, strettamente legato all’identità di una comunità, vuol dire attingere al passato e rinascere guardando al futuro».
PROGRAMMA 28 LUGLIO, INAUGURAZIONE MUSEO DI AMATRICE – PRIMA PARTE – Auditorium della Laga, ore 17
SALUTI ISTITUZIONALI: 
Giorgio Cortellesi, Sindaco di Amatrice
Gennaro Capo, Prefetto di Rieti
Paolo Iannelli, Soprintendente Speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016
Lisa Lambusier, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti
Mauro Trilli, Presidente della Fondazione Varrone
Vescovo di Rieti, Mons. Vito Piccinonna
INTERVENTI:
Brunella Fratoddi, curatrice dell’allestimento e del catalogo
Giuseppe Cassio, direttore scientifico del Museo, storico dell’arte della Soprintendenza 
Monica Minati e Margherita Fratarcangeli, collaboratrici storiche dell’arte della Soprintendenza e autrici delle schede pubblicate nel catalogo Campisano Editore.
A seguire visita contingentata di massimo 15 persone alla volta al Museo. 
SECONDA PARTE – AREA DEL GUSTO: Laboratorio di Rinascita
Presentazione musicale dell’organo a canne realizzato nel 1777 da Adriano Fedri Fedeli e proveniente dalla chiesa di Santa Maria del Suffragio di Amatrice. 
INTRODUCE: Giuseppe Cassio – Direttore dei Lavori
INTERVENTO: Claudio Pinchi – Restauratore
Esecuzioni musicali in prima assoluta dopo il restauro: Maestro Luca Grosso
Brani di: Domenico Zipoli e Antonio Vivaldi
Presentazione del laboratorio di restauro: Stefania Zucconi

Sisma, 70 milioni per 20 scuole, accordo con il Commissario Straordinario

Il presidente della Provincia di Rieti, Roberta Cuneo, ha incontrato il Commissario alla Ricostruzione Guido Castelli per stipulare una convenzione attraverso la quale saranno ricostruite, o ammodernate a livello sismico, all’interno del territorio Reatino, ben 20 scuole per uno stanziamento di 70 milioni di euro.

Ad occuparsene saranno la Provincia di Rieti e il Comune di Rieti come enti attuatori ma dalla sua la struttura commissariale guidata da Castelli fornirà agli enti il supporto tecnico ed amministrativo.

«Questo ulteriore personale – spiega il presidente della Provincia, Roberta Cuneo – sarà di supporto agli uffici tecnici già presenti in modo che possano rendere sempre di più e lavorare al meglio. Confido in questa importante collaborazione per una ricostruzione e una rinascita del nostro territorio che si devono avverare in tempi brevi».

Terremoto Centro Italia, Castelli: «Non mancano criticità, ma ricostruzione avviata»

Al 30 aprile 2023 le richieste di contributo presentate per la ricostruzione privata sono 28.315, su quasi 50mila attese, e i nuclei familiari che vivono ancora fuori dalle loro case sono 14.211. Corrispondono a circa 30 mila cittadini. Alla stessa data, su 3.215 interventi di ricostruzione pubblica finanziati, quelli in corso ammontano a 1.537 e i conclusi 233. Sono alcuni dei dati contenuti nel Rapporto sulla ricostruzione del Centro Italia, aggiornato ai primi quattro mesi dell’anno, presentato questa mattina a Roma presso la Biblioteca Chigiana di Palazzo Chigi, dal Commissario Straordinario per la Riparazione e la Ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli, nominato lo scorso 13 gennaio dal Governo Meloni.

Esternalità negative. Castelli ha parlato della ricostruzione come di una “creatura viva”, in costante mutamento ed evoluzione ma anche ostacolata nel corso degli ultimi anni da diverse “esternalità negative” come “l’inflazione crescente, l’aumento del costo dei materiali edili e le difficoltà di approvvigionamento, la propensione di molte imprese a concentrarsi sul Superbonus 110% in altre aree del Paese, la difficoltà nel reperire maestranze, la fragilità degli apparati amministrativi, i carichi di lavoro dei professionisti che operano sul territorio del sisma. Tutto ciò in un frangente che vede il sistema pubblico e privato impegnato anche sul fronte del Pnrr”. Il cratere sismico, è stato ricordato, ha una superficie di quasi 8 mila chilometri quadrati con 138 comuni, compresi in quattro regioni: Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.

Ricostruzione privata. Al 30 aprile 2023 sono quasi 9mila i cantieri che risultano chiusi. Il totale delle Richieste di Contributo per la ricostruzione attese, per gli immobili residenziali o produttivi danneggiati dal Sisma 2016, è di 49.361. Di queste, quelle già presentate ammontano a 28.315. Si attendono pertanto progettazioni per oltre 21.000 richieste di contributo. Le richieste approvate dagli Usr (Uffici speciali per la ricostruzione regionali) sono 16.680, per una concessione complessiva di 6,037 miliardi di euro, di cui 2,8 miliardi liquidati per l’avanzamento dei lavori.

Ricostruzione pubblica. L’importo finanziato fino ad oggi, così come emerge dal rapporto, è pari a 3,94 miliardi di euro che, tuttavia, dovrà essere aggiornato a causa dell’aumento dei prezzi e dei costi delle lavorazioni. Il totale dei lavori finanziati è pari a 3.215 e, di questi, 1.445 devono essere ancora avviati, 1.537 sono in corso e 233 sono conclusi. Infine, relativamente agli edifici di culto (sia pubblici che privati) danneggiati, quelli oggetto di programmazione ammontano a 1.261, per un importo complessivo di 764,8 milioni. Tra le attività poste in essere nel cratere Castelli ha citato l’avanzamento del programma NextAppennino, attraverso la macro-misura B (relativa agli stimoli economici per il sistema imprenditoriale e del terzo settore) che ha consentito la concessione di una prima ‘tranche’ da 294,8 milioni di euro, che vanno a sostenere 1.327 progetti, generando nel Centro Italia oltre 450 milioni di investimenti. Altro intervento compiuto recentemente, finalizzato ad accelerare la ricostruzione nel cratere, è stato l’approvazione da parte del Parlamento del Dl 11/2023 che ha previsto la proroga, fino all’anno 2025, del meccanismo della cessione del credito e dello sconto in fattura per gli interventi di ricostruzione che usufruiscono del superbonus 110%. Una misura che consente di aggiungere al contributo sisma un ulteriore agevolazione volto a migliorare il rendimento energetico e sismico degli immobili da riparare.

Nel 2023 incremento dei lavori. “Il quadro che emerge dal rapporto – ha dichiarato Castelli – descrive una situazione dove non mancano le criticità, riconducibili in certa parte a una congiuntura particolarmente sfavorevole, ma anche alcuni segnali positivi. Nel primo quadrimestre del 2023, si registra un incremento dei lavori, in particolare sul fronte della ricostruzione degli edifici privati – ha aggiunto – ma sappiamo che deve essere ancora avviata una quota rilevante delle progettazioni, soprattutto le più complesse, e che il divario da colmare per la ricostruzione pubblica è ampio. La ricostruzione – ha ribadito – è e resta la missione prioritaria: abbiamo il dovere di consentire il rientro nelle loro case a circa 30 mila persone che ancora vivono nelle Sae o beneficiano del contributo di autonoma sistemazione”. Castelli ha poi ricordato che “già prima del 2016, soffrivano di un progressivo processo di spopolamento, di una crescente crisi economica e occupazionale e di una carenza infrastrutturale, sia fisica sia digitale. Ci è chiaro che non è sufficiente curare solo i mali del passato, ma anche incentivare le prospettive per il futuro di questa vasta area dell’Appennino centrale che necessita di robuste e coerenti iniziative di ripresa economica e sociale”.

Viabilità per superare l’isolamento. Infine, per promuovere il rafforzamento della viabilità nell’Appennino centrale e superare il suo storico isolamento, nel mese di giugno saranno pubblicate le gare per cantieri stradali con un investimento pari a 1,450 miliardi di euro, di cui 1,250 stanziati dall’attuale Governo nel 2023. Queste novità, insieme ad altre già adottate o prossime alla realizzazione, – ha concluso – hanno un indirizzo comune e una finalità strategica: la ricostruzione e la rigenerazione economico-sociale si saldano, diventando le due direttrici principali di azione per gli interventi nell’area del cratere. L’obiettivo è il rilancio e lo sviluppo dell’Appennino centrale colpito dal terremoto attraverso una ricostruzione in grado di garantire ai territori maggiore sicurezza, maggiore connessione e maggiore sostenibilità”.

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano; i Presidenti della Regione Abruzzo, Marco Marsilio; della Regione Marche, Francesco Acquaroli; della Regione Umbria, Donatella Tesei e l’assessore alla Ricostruzione della Regione Lazio, Manuela Rinaldi.

di Daniele Rocchi / Sir

Ospedale di Amatrice, Rinaldi e Maccari: «Minimo altri due anni, senza interruzioni»

Nella mattinata di lunedì 5 giugno, il Commissario straordinario della Asl di Rieti Mauro Maccari e l’assessore ai Lavori pubblici e alla Ricostruzione della Regione Lazio, Manuela Rinaldi, hanno visitato Amatrice per conoscere meglio la situazione sanitaria nelle zone colpite dal sisma del 2016.

«Con Maccari – spiega l’assessore Rinaldi – per prima cosa, abbiamo visitato il presidio di Assistenza Socio-Sanitaria (Pass) per verificare le situazioni al limite che queste zone devono affrontare quotidianamente. Poi il sopralluogo nel cantiere del nuovo ospedale di Amatrice, dove abbiamo trovato un ritardo sulla ricostruzione della struttura. I tempi tecnici, sul cronoprogramma dello stato di avanzamento dei lavori, prevedono minimo altri due anni, senza interruzioni».

«Amatrice e le zone limitrofe – conclude Rinaldi – hanno bisogno di un ospedale all’altezza e sarà mio compito insieme al Commissario straordinario Maccari istituire dei tavoli tecnici tra Regione Lazio e Asl, per pianificare le soluzioni più idonee per ridurre i tempi di consegna e gestire al meglio l’utilizzo del nuovo complesso ospedaliero di Amatrice».

Legalità e sicurezza nei cantieri, incontro del Commissario Castelli con i sindacati

«Il tema della legalità e della sicurezza dei lavoratori nei cantieri sono centrali nel processo di ricostruzione dell’Appennino centrale. È su questi temi che mi sono confrontato ieri con i rappresentanti nazionali delle principali organizzazioni sindacali del settore, FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil»: lo afferma in una nota Guido Castelli, Commissario Straordinario alla Riparazione e Ricostruzione del Sisma 2016.

«Nel corso dell’incontro sono emerse utili proposte di carattere operativo, finalizzate ad articolare a garantire l’omogeneità dei dati e il loro interscambio, premessa indispensabile per garantire un’efficace attività di monitoraggio e controllo sui cantieri operanti nelle aree del sisma. Altro argomento all’ordine del giorno è stata l’attuazione dei protocolli di legalità. Quelle affrontate sono questioni rispetto alle quali intendo incontrare anche i rappresentanti delle imprese edili, al fine di raccogliere tutti i pareri utili nell’ottica della massima condivisione. Il rispetto della legalità e la tutela delle persone sono priorità rispetto alle quale c’è bisogno di un costante aggiornamento e prestata la massima attenzione, mantenendo la guardia alta».

Soddisfazione anche dei segretari nazionali Feneal-Filca-Fillea: Francesco Sannino, Cristina Raghitta, Graziano Gorla in particolare sulla «disponibilità del Commissario Straordinario a rispettare tutti i Protocolli sottoscritti da noi finora per la sicurezza e la qualità del lavoro nei cantieri del sisma. Dai prossimi incontri inizieremo a delineare il nuovo protocollo per i cantieri pubblici della ricostruzione pesante a partire da trasparenza legalità e sicurezza. Inoltre apprezziamo l’impegno del commissario a risolvere le criticità relative a problematiche legate ai precedenti protocolli come badge di cantiere e settimanale. Il rispetto delle previsioni dei protocolli, emanazioni dell’attività del Tavolo di Missione istituito presso il ministero dell’Interno, è un passaggio fondamentale per garantire qualità e legalità nell’esecuzioni dei lavori. Importante anche – proseguono i sindacati – che il sistema di scambio dei dati tra gli enti bilaterali delle parti sociali edili e le strutture pubbliche sia il più efficace possibile, in un’ottica di trasparenza e garanzia sulla spesa pubblica e sul costruito. Ci auguriamo una prosecuzione dell’interlocuzione al fine di adeguare e migliorare i sistemi messi in campo».

Sisma 2016, avanti il primo Psr intercomunale del cratere

Oggi mercoledì 3 maggio il Commissario Straordinario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli ha partecipato presso la sede del Comune di Posta, alla presentazione della prima fase del Piano straordinario di ricostruzione intercomunale, che coinvolge anche i comuni di Borbona e Leonessa nel Lazio.

Con lui i sindaci Maria Antonietta Di Gaspare (Borbona), Gianluca Gizzi (Leonessa) e Achille Pacifici (Posta), l’assessore regionale e alla Ricostruzione Manuela Rinaldi.

Questo Psr è attualmente l’unico di natura intercomunale nel cratere del Centro Italia ed è nato dalla volontà dei tre Comuni di cogliere l’opportunità della ricostruzione per migliorare i servizi e le prospettive dei loro territori, superando i meri confini amministrativi e coinvolgendo fin dal primo momento le comunità in un’ottica di partecipazione e di coprogettazione.

«L’abbraccio di queste tre comunità ha un alto valore, sia ideale che operativo. Il Psr di Borbona, Leonessa e Posta è un esempio concreto dell’importanza di coinvolgere le comunità locali nei processi di ricostruzione e sviluppo dichiara il Commissario Castelli . L’ascolto delle comunità, mediato da professionisti che consentono una migliore sintesi al servizio delle programmazioni comunali e intercomunali, consente di migliorare e valorizzare il processo di ricostruzione. Una fase che, come giustamente rilevato anche dall’egregio lavoro presentato oggi, deve necessariamente coordinarsi con le opportunità del Pnrr, del Piano nazionale complementare sisma e con la programmazione europea».

Il gruppo di progettazione, guidato dall’architetto e urbanista Francesco Nigro, è affiancato dalle società di consulenza tecnica Smart Land, che si occupa degli studi socioeconomici e dei processi di valorizzazione e sviluppo territoriale e sostenibile, e MeltinPro, che si occupa dei percorsi partecipati di rigenerazione territoriale, urbana, sociale e di comunità. Sul fronte degli studi storici l’analisi è condotta invece dal docente di UniRoma3 Michele Zampilli.

La prima fase del lavoro ha riguardato unattenta analisi del territorio. Sono dunque emersi tre macro-obiettivi strategici: prevenire e ridurre i rischi; favorire nuove forme di residenzialità; creare nuove opportunità di sviluppo.

Da qui, oltre a considerazioni specifiche per i tre capoluoghi, sono state elaborate sei linee di indirizzo comuni basate su altrettanti capisaldi, che rappresenteranno la base della seconda fase del Psr, dove saranno definite azioni e politiche puntuali in base alle strategie individuate: la comunità, caratterizzata in questi territori da un policentrismo identitario, arricchito dalla presenza di numerose frazioni; il biodistretto, che può rafforzarsi grazie anche ai servizi ecosistemici, quali l’agricoltura e la selvicoltura, per rendere produttive le eccellenze legate alla natura; una migliore gestione di acqua ed energia, con il rafforzamento della Comunità energetica; il paesaggio, in quanto possibile scenario dei tanti turismi, soprattutto legati a cammini e fruizione lenta, che attraversano il territorio; la salubrità e il benessere, pensando a servizi in condivisione tra i tre Comuni, riguardanti la formazione, la salute e lo sport; e infine la prevenzione e la sicurezza, lavorando a specifiche misure per ridurre la fragilità del territorio, migliorare l’accessibilità e strutturare i presidi operativi e strategici in caso di emergenza

Sisma 2016, Castelli: «Riaperti i termini del Cas, è risposta a necessità cittadini»

«Dal 17 aprile sono riaperti, per 20 giorni, i termini per i cittadini che avevano diritto al Cas o alla Sae ma non erano riusciti a comunicare i requisiti alla data del 15 ottobre 2022. La riapertura, che avrà termine il giorno 8 di maggio, dà una risposta all’appello di tanti sindaci del cratere che mi avevano chiesto di riaprire i termini per quei cittadini, in particolare anziani e soggetti fragili, che avevano avuto problemi a registrarsi telematicamente alla piattaforma che aveva sostituito la pratica cartacea. Questa soluzione è di grande importanza, in considerazione del fatto che abbiamo ancora oltre 13mila famiglie assistite, che beneficiano del Cas o risiedono in Sae e abitazioni provvisorie. I nuclei familiari assistiti sono 2.376 in Abruzzo, 1.186 nel Lazio, 8.619 nelle Marche e 1.696 in Umbria». Lo dichiara il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli.

La decisione di riaprire i termini era stata anticipata dalla Cabina di coordinamento sisma 2016 dello scorso 22 marzo ed è diventata operativa dopo la pubblicazione dell’Ordinanza di Protezione civile n. 979/2023 in Gazzetta Ufficiale.

Contestualmente Invitalia ha riaperto la piattaforma online (consultabile a questo link: https://appsem.invitalia.it) dove sarà possibile presentare la dichiarazione.

Il pagamento del Cas, che nel frattempo era stato sospeso, comprenderà anche gli arretrati non corrisposti dal 15 ottobre.